Chupa Chups: i primi 60 anni della caramella col bastoncino

Il logo fu ideato da Dalì. Special edition per questo compleanno

GIU 18, 2018 -

Milano, 18 giu. (askanews) – Era l’anno in cui “Nel blu dipinto di blu” vinceva a Sanremo, il rock ‘n roll arrivava in Italia con i dischi di Elvis Presley, un sottomarino raggiungeva per la prima volta il Polo Nord e nasceva il microchip. Il 1958 è passato alla storia per tutto questo ma anche per l’intuizione originale di Enric Bernat, imprenditore spagnolo erede di tre generazioni di pasticceri: produrre la prima caramella con bastoncino, che permettesse ai bambini di non sporcarsi le mani. Faceva così capolino nella storia il primo Chupa Chups, a quell’epoca in realtà chiamato “Gol” a causa della sua forma sferica e della passione di Bernat per il calcio.

In 60 anni, il mitico lollipop ne ha fatta di strada. Ha preso la cittadinanza in 103 Paesi, ha prodotto più di 70.000 milioni di pezzi in oltre 130 gusti e, per fare solo un esempio, durante la settimana dell’ultimo Black Friday italiano, ha venduto tanti Chupa Chups da poterne offrire uno a ciascun abitante di Firenze. Per festeggiare i suoi 60 anni Chupa Chups lancia una una limited edition dal sapore vintage che si declina nelle due latte da 150 e 16 pezzi e i SuperChups da 10 e 20 lollipop.

Ma qual è il segreto di Chupa Chups? Prova a spiegarlo Marco Seregni, Direttore Commerciale della Perfetti Van Melle, che nel 2006 ha acquistato per 440 milioni di euro la Chupa Chups S.A.: “La sua forma, sicuramente, e poi il modo di consumarlo, così particolare. Senza dimenticare la continua capacità di essere all’avanguardia e di entrare nelle maglie delle tante culture che i nostri lollipop hanno intercettato nel corso della propria storia, proponendo gusti amati dalle popolazioni locali o partnership con grandi brand, iconici come noi, così come associandoci a personaggi noti che spontaneamente sono diventati nostri ambassador”.

Dalle Spice Girl a Madonna a Britney Spears fino a Naomi Campbell o Giorgio Armani, o ancora Ronaldo e Zidane. Sono tanti i personaggi noti ritratti mentre gustano un Chupa Chups che in effetti, fin dall’inizio della sua storia ha sempre stuzzicato la curiosità di vere e proprie celebrità. Basti pensare all’origine del suo logo, inventato niente di meno che da Salvador Dalì, il celebre artista surrealista che negli anni ’70 disegnò per Chupa Chups la famosa margherita, lasciandosi ispirare dall’atmosfera “figli dei fiori” che si respirava in quegli anni. Creatività, ma anche scienza e soprattutto marketing. Fin dalla prima comparsa nelle drogherie dell’epoca, infatti, Enric Bernat volle che Chupa Chups si distinguesse dalle altre caramelle e venisse posizionato a raggera proprio sul bancone – in un espositore chiamato “cap and flag” -, per attirare l’attenzione dei bambini e convincere le mamme a regalare loro quel piccolo momento di divertimento.

Una formula perfettamente studiata nel minimo dettaglio, non solo per quanto riguarda l’approccio di vendita, ma anche nell’anatomia stessa del lollipop. La forma simile a quella del pianeta Saturno, infatti, è stato dimostrato essere fin dal 1958 la più adatta ad essere tenuta in bocca a lungo. Sedici minuti, per la precisione, qualora si tratti di un Chupa Chups original da 16 grammi, o 20 minuti per uno max da 18 grammi, o appena 8 minuti per quello mini da 6.