Costruire cultura sostenibile obiettivo del Centro Velico Caprera

Incontro alla Triennale di Milano

GIU 12, 2018 -

Milano, 12 giu. (askanews) – Valori, propositi e ambizioni scandiscono il dialogo sul futuro del Centro Velico Caprera, la più importante scuola di vela del Mediterraneo. In occasione dell’incontro “Conoscere il mare, per amarlo e rispettarlo”, alla Triennale di Milano, il Centro Velico Caprera invita a riflettere sull’importanza della conoscenza dell’ambiente in cui navighiamo, sul rispetto che bisogna avere, sul ruolo del singolo individuo e della collettività come punti cardine per costruire una cultura sostenibile.

Il Centro Velico Caprera propone un innovativo approccio culturale che sia in grado di preservare lo straordinario territorio in cui è inserito, l’Arcipelago di La Maddalena, e valorizzare una collettività sempre più ampia e non necessariamente esperta di arte marinara. Grazie al suo approccio ecosostenibile, contribuisce alla conservazione dell’originaria naturalità dell’Isola di Caprera e delle sue acque, ricche di biodiversità marina, e oggi con questo nuovo progetto ne diventa parte integrante e contribuisce ad aumentare la cultura del mare.

A confrontarsi su questi temi, con l’intento di condividere alcune best practices per migliorare la vita marina sono stati Paolo Martano, presidente del Centro Velico Caprera, Riccardo Bonadeo, commodoro dello Yacht Club Costa Smeralda e vice presidente One Ocean Foundation, Enrico Bertacchi, segretario generale del Centro Velico Caprera, Lidia De Bernardi, partner del progetto Clean Sea Life e Stefano Nannarelli, naturalista.

“Le nostre abitudini di vita alla base di Caprera sono evolute negli anni proprio per garantire qualità e minimizzare impatti inquinanti nel parco di La Maddalena, – ha detto Paolo Martano – con l’introduzione del nuovo corso vogliamo rendere disponibile un modo nuovo di concepire la navigazione e di percepire il mare. Il nostro obiettivo è fornire elementi di conoscenza innovativi, frutto dell’esperienza di tanti anni di un nostro biologo naturalista, che possano entusiasmare i nostri allievi e renderli maggiormente partecipi dei problemi dei nostri mari. Crediamo fermamente che così facendo la cultura del mare possa accelerare la diffusione del messaggio di attenzione e rispetto che meritano ambienti oggi tanto minacciati. Una prova è la presenza di due progetti in prima linea nella lotta agli inquinanti marini: One Ocean Foundation e CleanSeaLife”.