Palermo, scoperti 800 lavoratori in nero e 13 mln evasione fiscale

Denunciato un imprenditore di alcune società di call center

GIU 4, 2018 -

Roma, 4 giu. (askanews) – Al termine di un’indagine durata circa due anni e mezzo, i finanzieri di Palermo hanno scoperto un’ingente evasione fiscale, contributiva e previdenziale perpetrata attraverso la gestione di quattro società nel campo dei call center.

Un imprenditore cinquantenne di origine padovana, ma residente a Palermo, aveva ideato un sistema di frode al fisco basato sulla costituzione di più società operanti nello specifico settore. Queste imprese avevano sede dichiarata, ma di fatto inesistente, a Milano, mentre operavano nel capoluogo siciliano, così da rendere più difficili i controlli da parte degli organi di vigilanza. Le società si sono avvalse di un considerevole numero di lavoratori “in nero” e di conseguenza non hanno dichiarato un consistente volume di ricavi conseguiti.

Il blitz all’interno dei locali ha infatti consentito di recuperare documentazione sull’irregolare tenuta dei dipendenti e una serie di appunti in cui venivano annotati i ricavi in nero. Oltre a questa documentazione, sono stati sequestrati computer, cd-rom e pen drive.

Le Fiamme Gialle palermitane hanno accertato che circa 13 milioni di euro sono stati sottratti alla tassazione, causando un danno in termini di imposte non pagate pari a circa 4 milioni di euro, e che sono stati impiegate circa 800 persone non regolarmente assunte. L’imprenditore è stato denunciato per frode fiscale e gli sono state imputate sanzioni amministrative per circa 14 milioni di euro per le violazioni in materia di legislazione sociale e del lavoro. Al temine dell’operazione l’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro di tutti i beni riconducibili all’imprenditore per circa 4 milioni di euro, corrispondente all’imposta complessivamente evasa.