Veneto, Zoppas (Confindustria): c’è preoccupazione su dazi

"Non concordiamo con logica protezionista statunitense"

MAG 31, 2018 -

Venezia, 31 mag. (askanews) – “Dalla mezzanotte di oggi le minacce di dazi Usa ad acciaio (25%) e alluminio (10%) europei diventano realtà. Le trattative tentate fino ad oggi di ricomporre le posizioni non hanno avuto successo e ci troviamo di fronte al riacutizzarsi di scontri diplomatici che speravamo aver archiviato in maniera definitiva. Tutto ciò non può che avere ripercussioni negative sulla nostra economia, già provata dalla crisi e da una situazione interna ancora in fase di stabilizzazione”. Lo ha dichiarato il presidente di Confindustria Veneto, Matteo Zoppas, in merito all’entrata in vigore dei dazi USA contro acciaio e alluminio europei. “La preoccupazione da parte dell’imprenditoria veneta c’è e certo non è circoscritta solo alle produzioni direttamente interessate, ma anche alle filiere venete dell’acciaio e alluminio che contribuiscono a comporre l’alta quota di export europeo verso gli Usa (la Ue è infatti il secondo esportatore in US dopo il Canada). Non concordiamo – continua Zoppas – con la logica protezionista statunitense in netto contrasto con quella di libero scambio perseguita dal WTO e dall’Europa stessa che ha sempre cercato di allargare i confini dei traffici commerciali mentre ora invece sembra che si stia assistendo ad una totale chiusura unilaterale del mercato. Il libero scambio rappresenta – e tale deve restare – un tassello fondamentale, una spinta ad una crescita costante, soprattutto in questo momento, fondata sull’innovazione e sulla sostenibilità”. “L’Europa ha già annunciato ricorsi a misure compensative (contro-tariffe sui prodotti made in Usa) per protegge il mercato Ue dalle distorsioni commerciali causate dalle restrizioni Usa – aggiunge il presidente di Confindustria veneto -. Il rischio è quello di una sterile escalation del muro contro muro. Il nostro auspicio è quello del ritorno al dialogo, per trovare una soluzione che tuteli le nostre imprese e l’occupazione di migliaia di lavoratori. L’export è un asset fondamentale in un momento di potenziale ripresa come quello che stiamo vivendo e non possiamo permetterci nessun tipo di intervento restrittivo tanto meno in un momento in cui l’incertezza della politica nazionale ci mette di fronte ad un potenziale arresto delle manovre anti-recessive che fino ad oggi hanno dato i loro frutti”.