Lavoratori portuali siciliani, confermato sciopero di 72 ore

Saranno garantiti i servizi minimi essenziali

MAG 23, 2018 -

Palermo, 23 mag. (askanews) – Confermano lo sciopero di 72 ore dei lavoratori portuali addetti alle operazioni all’interno degli scali, dal 26 al 28 maggio, i sindacati di categoria, Filt Cgil, Fit Cisl, UIltrasporti. La nota dei sindacati segue quella della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali che aveva espresso parere negativo sulla protesta che partirà sabato 26 nell’ambito della vertenza sull’autoproduzione nei porti siciliani. La commissione ha criticato la durata dello stop di 72 ore e la “mancata previsione di servizi minimi da garantire”.

I sindacati precisano “che la sola categoria coinvolta dallo sciopero è esclusivamente quella dei lavoratori portuali dipendenti delle imprese del settore che sono addetti ai servizi di rizzaggio e derizzaggio in porto. Per questi ultimi – prosegue la nota – le modalità di proclamazione dello sciopero e di svolgimento sono disciplinati dall’articolo 49 del Contratto collettivo nazionale, e l’astensione del 26 maggio, rispetta perfettamente le regole, ciò che solleva la Commissione ci appare strumentale. Sono escluse tutte le altre categorie, i servizi marittimi, i servizi nautici, il pilotaggio, il rimorchio, il battellaggio e l’ormeggio”.

“Dunque i servizi minimi essenziali saranno garantiti, anche perché l’articolo 49 che regola lo sciopero di questa categoria, prevede solo l’obbligo di assistenza ai passeggeri che sarà garantita” ribadiscono i tre sindacati. Lo sciopero è stato indetto per manifestare contro la decisione della Caronte & Tourist di svolgere in autoproduzione le operazioni portuali nel porto di Milazzo.

“Ribadiamo che l’autoproduzione è un’attività tipica portuale e deve essere concessa all’interno di regole ben precise che invece, allo stato attuale, risultano essere disattese anche laddove finora sono state autorizzate dalle autorità portuali , o esercitate con lo strumento del silenzio assenso, perché si è operato e si opera senza rispettare le norme con atteggiamenti che non vengono sanzionati in molti casi, solo per l’assenza delle istituzioni preposte al controllo, mettendo seriamente a repentaglio la sicurezza della navigazione e dei lavoratori” concludono i tre sindacati, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.