Cobat, la sfida elettrica

MAG 23, 2018 -

Roma, 23 mag. (askanews) – (fonte http://www.lautomobile.aci.it/) “Combatti per il tuo futuro”: è questo il nostro slogan, ci crediamo da trent’anni, da quando ha inizio la nostra attività”. Prima di illustrare i risultati raggiunti nell’ultimo anno, Giancarlo Morandi ha voluto ribadire la filosofia del consorzio da lui presieduto: il Cobat, specializzato nel trattamento di materiali che, terminato il proprio ciclo di vita, sono destinati a essere buttati con gravi rischi per l’ambiente.

Tutto si recupera

Nella lista dei prodotti trattati da Cobat, ci sono le batterie esauste delle automobili, pile “scariche” di tutti i tipi, pneumatici fuori uso, lampadine di vario genere, elettrodomestici, computer, televisori, monitor e altre apparecchiature elettriche ed elettroniche. “Lavoriamo ispirandoci a un modello di città dove non si getta niente, non ci sono scarti irrecuperabili, ma tutto può essere riutilizzato secondo quel concetto di economia circolare prezioso per una società sostenibile e per l’ambiente. I risultati raggiunti ci confermano che siamo sulla buona strada: in trent’anni abbiamo riciclato 5 tonnellate di rifiuti, 20 volte il peso del Colosseo”.

Logistica anti smog

Il trend in salita è confermato dal Rapporto 2017 presentato dal consorzio: 140 mila tonnellate di materiali recuperati e trasformati per altri usi, percorrendo quasi 2 milioni di chilometri, con una riduzione degli inquinanti di oltre il 57% rispetto al 2016. Un taglio alle emissioni ottenuto anche grazie al rinnovo del parco mezzi per il trasporto dei rifiuti (oggi circa la metà è composto da veicoli Euro 5 ed Euro 6) e all’adozione di un sistema logistico più razionale che ha permesso di ottimizzare i carichi e di diminuire viaggi ed emissioni.

Sfida elettrica

Ora si guarda avanti e uno degli obiettivi è la mobilità sostenibile del futuro, in particolare quella elettrica. “La sfida che ci attende è legata all’inevitabile diffusione dell’auto a zero impatto ambientale: oltre alle infrastrutture di ricarica, alle fonti rinnovabili per produrre l’energia, ci sarà anche il problema di come riciclare le batterie quando saranno esaurite. In particolare, i materiali rari e preziosi che si trovano al loro interno: litio, nickel e cobalto. Recuperarli è assolutamente necessario, non solo per problemi di inquinamento, ma anche per riutilizzarli, visto che non si trovano facilmente in natura”.

Batterie da riciclare

Le difficoltà, al momento, sono legate all’assenza di una tecnologia sostenibile ed economia. I sistemi attualmente adottati, infatti, sono proibitivi sia in termini di costi che di rischi per la salute e per l’ambiente (il trattamento esige l’uso di sostanze pericolose come cloro e idrogeno). “Noi siamo pronti a fare la nostra parte affinché l’auto elettrica sia veramente a impatto zero, ovvero occuparci del riciclo delle tante batterie”, dichiara Morandi.

“Per questo”, conclude il presidente, “stiamo lavorando con il Cnr (Centro nazionale delle ricerche) per mettere a punto una tecnologia innovativa e abbiamo aderito alla Carta metropolitana per la mobilità elettrica, sottoscritta l’anno scorso a Milano, per condividere questo grande progetto con le città e i suoi decisori”.