Papa: scandaloso gestire beni della Chiesa come fossero personali

"Chi crede non può parlare di povertà e vivere come un faraone"

MAG 21, 2018 -

Roma, 21 mag. (askanews) – Papa Francesco è netto: “E’ molto scandaloso trattare il denaro senza trasparenza o gestire i beni della Chiesa come fossero beni personali”, perché non si può “parlare di povertà e condurre una vita di lusso”, “chi crede non può parlare di povertà e vivere come un faraone”.

Così Papa Francesco ha aperto i lavori della 71esima assemblea generale della Conferenza episcopale italiana. Dopo la preghiera iniziale e il saluto all’assemblea, il Papa ha tenuto il discorso a braccio per condividere coi vescovi le sue “tre preoccupazioni” e riflessioni.

Dopo quella della “emorragia delle vocazioni”, la seconda preoccupazione del Papa è questa. “Povertà evangelica e trasparenza. Per me, sempre – perché l’ho imparato come gesuita nella costituzione – la povertà è ‘madre’ ed è ‘muro’ della vita apostolica. È madre perché la fa nascere, e muro perché la protegge. Senza povertà non c’è zelo apostolico, non c’è vita di servizio agli altri… È una preoccupazione che riguarda il denaro e la trasparenza”.

“In realtà, chi crede non può parlare di povertà e vivere come un faraone”, ha avvertito il Papa, aggiungendo: “A volte si vedono queste cose… È una un contro-testimonianza parlare di povertà e condurre una vita di lusso; ed è molto scandaloso trattare il denaro senza trasparenza o gestire i beni della Chiesa come fossero beni personali. Voi conoscete gli scandali finanziari che ci sono stati in alcune diocesi… Per favore, a me fa molto male sentire che un ecclesiastico si è fatto manipolare mettendosi in situazioni che superano le sue capacità o, peggio ancora, gestendo in maniera disonesta ‘gli spiccioli della vedova’”.

“Noi – ha avvertito Begoglio – abbiamo il dovere di gestire con esemplarità, attraverso regole chiare e comuni, ciò per cui un giorno daremo conto al padrone della vigna”. E – ha ricordato – “penso a uno di voi, per esempio – lo conosco bene – che mai, mai invita a cena o a pranzo con i soldi della diocesi: paga di tasca sua, sennò non invita. Piccoli gesti, come proposito fatto negli esercizi spirituali”. “Noi – ha ribadito – abbiamo il dovere di gestire con esemplarità attraverso regole chiare e comuni ciò per cui un giorno daremo conto al padrone della vigna”. “Sono consapevole – questo voglio dirlo – e riconoscente che nella Cei si è fatto molto negli ultimi anni soprattutto, sulla via della povertà e della trasparenza. Un bel lavoro di trasparenza. Ma – ha sottolineato il Papa – si deve fare ancora un po’ di più su alcune cose, ma poi ne parlerò”.