Verona, 19enne pakistana riportata in patria per farla abortire

De Poli (Udc): "Intervenga la Farnesina, vicenda incredibile"

MAG 17, 2018 -

Verona, 17 mag. (askanews) – Una ragazza pakistana di 19 anni, residente a Verona con la famiglia, rientrata nel suo paese nei mesi scorsi, sarebbe stata lì costretta ad abortire dal padre e segregata in casa. E quanto riportano oggi i giornali locali. A lanciare l’allarme è stata la stessa ragazza che ha inviato via Whatsapp dei messaggi alle proprie compagne. La giovane, fidanzata con un ragazzo veronese, era rimasta incinta. Insieme, avevano deciso di tenere il bambino che sarebbe dovuto nascere in giugno. Ma la famiglia si sarebbe opposta, portandola in Pakistan, dove appunto sarebbe stata costretta ad abortire. I suoi amici allarmati dai messaggi, hanno allertato la dirigenza scolastica che ha sua volta ha avvertito la Digos e il consolato.

“La vicenda della ragazza pakistana costretta ad abortire in patria ha dell’incredibile. Il racconto della studentessa ai suoi compagni di Verona lascia senza parole. Siamo di fronte a una violenza psicologica che non ha eguali”.

Lo afferma il senatore Udc Antonio De Poli che, commentando la vicenda della studentessa pakistana e residente a Verona, portata nei mesi scorsi dai parenti nel Paese di origine e costretta ad abortire, aggiunge: “Chiedo al Governo e alla Farnesina di attivarsi presso il consolato italiano in Pakistan per reperire tutte le informazioni utili del caso e verificare quanto e’ accaduto. Se tutto verrà confermato, siamo di fronte a una gravissima violazione dei diritti umani”, ha concluso De Poli.