Milano: famigliari e amici intimi per ultimo saluto a S. Ligresti

Figlio Paolo: "Uomo controverso, ma ha fatto molto per il paese"

MAG 17, 2018 -

Milano, 17 mag. (askanews) – Si sono celebrati nella Chiesa di Sant’Angelo in via Moscova i funerali di Salvatore Ligresti, l’ingegnere originario di Paternò, protagonista del mondo immobiliare e finanziario italiano per quasi 40 anni e poi travolto dalle inchieste giudiziarie culminate, nel luglio del 2013, con l’arresto insieme ai figli, e con la fine del suo impero, fra cui spiccava il gruppo assicurativo Fonsai.

Circa 200 le persone presenti per l’ultimo saluto, per lo più vecchi e intimi amici di famiglia ed ex manager delle sue aziende. Fra questi, oltre ai familiari, in primis i figli Jonella, Giulia Maria e Gioachino Paolo, erano presenti Paolo Berlusconi, Diego Della Valle, Daniela Santanchè, Ignazio La Russa con il figlio Geronimo e il fratello Antonino, l’immobiliarista Manfredi Catella, l’ex assessore del Comune di Milano Giovanni Bozzetti, l’ex Ad di Fonsai Fausto Marchionni, Bruno Tabacci, Alessandro Sallusti e Beniamino Gavio. Assenti, invece, esponenti di spicco del mondo bancario.

“Un visionario che ha dedicato la propria via alla famiglia e al lavoro e che ha costruito un grande gruppo imprenditoriale, importante per la nostra città. Un uomo caratterizzato da generosità, altruismo, e da un profondo senso dell’amicizia – ha dichiarato il parroco don Roberto durante l’omelia. “Lavoro e famiglia – ha aggiunto – sono stati i valori della sua vita. Ho letto un’intervista in cui diceva che la generosità, l’altruismo e l’amicizia vera si vedono nei momenti difficili, quando ci sono intoppi diventa tutto più difficile”. E difficili sono stati gli ultimi anni di vita di Salvatore Ligresti, con le disavventure giudiziarie che hanno lasciato un segno indelebile nell’animo dell’Ingegnere, come ha ricordato dal pulpito Ignazio La Russa: “non si è più ripreso, ha accusato il colpo e non se n’è mai fatta una ragione. Non lo ricordiamo però con un velo tristezza, come è stato l’ultimo frangente della sua vita anche se circondato dall’affetto della sua famiglia, ma con le sue enormi tavolate di amici, dove c’era lui c’era generosità. Se dovessi definirlo, era un uomo buono e generoso. Non tutti quelli che hanno avuto il dono della sua amicizia sono qui oggi”.

“Un grande padre – il ricordo del figlio Paolo – con un ammirevole spirito imprenditoriale. Un uomo leale, generoso e controverso, ma che ha contribuito a fare la storia della Lombardia, come hanno scritto in questi giorni alcuni quotidiani. Hai fatto molto per questa città e per l’Italia”. Paolo Ligresti ha poi ricordato i grandi progetti immobiliari del padre fra cui l’ultimo, CityLife, che ha contribuito a cambiare il volto della città. E poi una riflessione sulla sua latitanza in Svizzera. “Sono rimasto in Svizzera e ho continuato a lottare. Ci sono rimasto male che non sei mai venuto a trovarmi. Ma in questi anni, grazie a te, sono cresciuto molto”.