L’ex Santo Uffizio critica la speculazione finanziaria

"Oeconomicae et pecuniariae quaestiones" su economia e etica

MAG 17, 2018 -

Città del Vaticano, 17 mag. (askanews) – La congregazione vaticana per la Dottrina della fede dedica un nuovo documento, “Oeconomicae et pecuniariae quaestiones” pubblicato oggi, all’economia e, in particolare, ad una “riflessione etica circa taluni aspetti dell’intermediazione finanzairia”.

“Le tematiche economiche e finanziarie”, , esordisce il documento scritto dall’ex Santo Uffizio (guidato dall’arcivescovo gesuita spagnolo Francisco Ladaria) insieme al dicastero vaticano per il Servizio dello sviluppo umano integrale (guidato dal cardinale ghanese Peter Turkson), “mai come oggi, attirano la nostra attenzione, a motivo del crescente influsso esercitato dai mercati sul benessere materiale di buona parte dell’umanità. Ciò reclama, da una parte, un’adeguata regolazione delle loro dinamiche, e dall’altra, una chiara fondazione etica, che assicuri al benessere raggiunto quella qualità umana delle relazioni che i meccanismi economici, da soli, non sono in grado di produrre. Simile fondazione etica è oggi richiesta da più parti ed in particolare da coloro che operano nel sistema economico-finanziario”.

In quattro capitoli e 34 paragrafi il documento, approvato da Papa Francesco in persona lo scorso sei gennaio, il dicastero vaticano responsabile dell’ortodossia cattolica passa in rassegna una serie di questioni economiche parte dalla constatazione che “gli uomini, pur aspirando con tutto il loro cuore al bene e alla verità, spesso soccombono ad interessi di parte, a soprusi ed a prassi inique, da cui derivano gravi sofferenze per tutto il genere umano e specialmente per gli indifesi e i più deboli” per sottolineare che “nessuno spazio in cui l’uomo agisce può legittimamente reclamare di essere estraneo, o di rimanere impermeabile, ad un’etica fondata sulla libertà, sulla verità, sulla giustizia e sulla solidarietà”.

In particolare, “si sente la necessità di intraprendere una riflessione etica circa taluni aspetti dell’intermediazione finanziaria, il cui funzionamento, quando è stato slegato da adeguati fondamenti antropologici e morali, non solo ha prodotto palesi abusi ed ingiustizie, ma si è anche rivelato capace di creare crisi sistemiche e di portata mondiale”. La congregazione vaticana per la Dottrina della fede offre pertanto il suo “discernimento” a “tutti gli uomini e le donne di buona volontà”.

“L’intento speculativo, specie in ambito economico-finanziario”, si legge tra l’altro nel documento, “rischia oggi di soppiantare tutti gli altri principali intenti che sostanziano l’umana libertà. Questo fatto sta usurando l’immenso patrimonio di valori che fonda la nostra società civile come luogo di pacifica convivenza, di incontro, di solidarietà, di rigenerante reciprocità e di responsabilità in vista del bene comune. In questo contesto, parole quali ‘efficienza’, ‘competizione’, ‘leadership’, ‘merito’, tendono ad occupare tutto lo spazio della nostra cultura civile, assumendo un significato che finisce per impoverire la qualità degli scambi, ridotta a meri coefficienti numerici”.