Birra Peroni, acqua e Roma: storia in mostra a Archivio di Stato

Sannella: "Successo dell'azienda dovuto all'acqua della capitale"

MAG 16, 2018 -

Roma, 16 mag. (askanews) – Nel 1864, nata l’Italia da tre anni, la capitale era ancora Torino, ma il piccolo imprenditore sabaudo Francesco Peroni (famiglia di pastai del Novarese) già intravide il futuro sviluppo di Roma, che Cavour aveva comunque da tempo indicato come futura capitale del nuovo Regno. Fu allora che Francesco affidò al figlio Giovanni – primogenito dei suoi sette figli – il compito di spingersi a Sud, nella città dei Papi per avviare una seconda fabbrica di birra, oltre quella originaria di Vigevano (Pavia). Un piccolo locale di produzione e distribuzione aprì in via Due Macelli 74 e, da allora, lo sviluppo industriale di Birra Peroni si fuse con quello economico di Roma, seguendone la crescita urbana e demografica, assecondando il business e rincorrendo i flussi del consumo.

La produzione si spostò al colonnato di San Pietro, al Colosseo, poi alla “cittadella” di Porta Pia, dal 1901 al 1970, allora fuori della città: qui infatti, dalla valle dell’Aniene sopra Tivoli, terminavano le condutture dell’acquedotto della Società dell’Acqua Pia Antica Marcia, che aveva il monopolio della gestione delle acque potabili a Roma. E così, negli anni del “boom” della produzione di birra, la Peroni iniziò a collaborare con l’Acqua Marcia, comprando acqua per il processo produttivo, fino al trasloco al deposito attuale in periferia a Tor Sapienza.

La mostra “Acqua e birra per Roma Capitale – Economia, demografia e alimentazione negli archivi storici dell’Acqua Marcia e di Birra Peroni”, allestita all’Archivio di Stato, racconta appunto il rapporto tra la storica azienda birraria e la città, sulla base di documenti degli archivi storici di Birra Peroni e di Acqua Marcia, recentemente acquisiti dagli Archivi: testimonianze della relazione tra la crescita urbana, demografica e produttiva della città capitolina e i luoghi di produzione, promozione e vendita di Birra Peroni tra la fine dell’Ottocento e il Novecento, con riferimento a eventi legati allo storico acquedotto dell’Acqua Marcia.

“L’importanza di questa mostra – ha spiegato Federico Sannella, direttore Relazioni esterne e Affari istituzionali di Birra Peroni – è che vuole raccontare l’azienda e il suo legame con l’acqua a Roma in maniera un po’ diversa. E’ un legame che naturalmente nasce già nella filiera primaria, nell’agricoltura, il rapporto con birra e acqua nasce nell’agricoltura, avviene nel processo produttivo e poi va fino al consumo. Questa mostra vuole proprio raccontare questo imprescindibile legame tra la birra e l’acqua in questa città. Un legame che ha fatto crescere entrambe: infatti Birra Peroni in questa città è nata, cresciuta, diventata grande, oggi è un’azienda globale ed è grazie all’acqua di Roma che questo successo è avvenuto. Quindi in questa mostra noi vogliamo raccontare, un po’ celebrare, e far valere il valore dell’acqua perchè è una risorsa per noi fondamentale, lo è per i cittadini e noi abbiamo fatto tanti investimenti per ridurre il consumo di acqua, del 50% negli ultimi 10 anni nel nostro processo produttivo. Ci teniamo all’acqua, la vogliamo raccontare e in questa mostra celebrare”.

Per Paolo Buonora, direttore dell’Archivio di Stato di Roma, “è una mostra a due facce: sono due archivi d’impresa, uno di una grande azienda che ha fatto la storia della città, che non esiste più, è stata liquidata e noi abbiamo acquisito l’archivio, l’Acqua Marcia; e l’altra invece un’azienda che ancora esiste. E’ una bella parabola sul capitalismo italiano anche. Quello che volevamo emergesse è una lettura della storia della città di Roma capitale attraverso le successive fasi di sviluppo. Perchè Roma è cresciuta enormemente nel tempo, ma è cresciuta a fasi: quindi una prima fase è quella di quando diventa Capitale d’Italia; una seconda fase la crescita demografica durante il Fascismo; una terza fase è la grande immigrazione dal Sud della città metropolitana del secondo dopoguerra. Tutte queste fasi sono ben ricostruibili e ben leggibili attraverso la storia del consumo della birra e la storia dei bisogni idrici”.

La mostra è visitabile gratuitamente fino al 15 giugno alla Biblioteca Alessandrina, nel Compresso di S. Ivo alla Sapienza. Ha ricevuto il patrocinio del Ministero dei Beni e attività culturali e del Turismo ed è stata inserita negli eventi del “2018 Anno del cibo italiano”.