Abruzzo, per Rigopiano indagati ultimi tre presidenti Regione

D'Alfonso, Del Turco e Chiodi; non fu realizzata carta valanghe

MAG 16, 2018 -

Pescara, 16 mag. (askanews) – C’è anche il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso tra gli indagati nell’inchiesta sulla tragedia dell’hotel Rigopiano. Per non aver realizzato la carta valanghe indagati anche funzionari regionali. In particolare la procura di Pescara ha iscritto nel registro degli indagati gli ultimi tre presidenti di Regione dal 2005 a oggi e quindi oltre a D’Alfonso gli ex presidenti della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi. Nell’hotel travolto il 18 gennaio 2017 da una valanga morirono 29 persone. Tra i nuovi indagati ci sono anche i quattro assessori che, negli ultimi dieci anni, si sono susseguiti nella delega di Protezione civile: Tommaso Ginoble, Daniela Stati, Gianfranco Giuliante e Mario Mazzocca, quest’ultimo tutt’ora in carica quale sottosegretario alla Presidenza della Giunta.

I nuovi indagati si aggiungono a quelli iscritti tre mesi dopo la tragedia, sono stati il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, il tecnico comunale Enrico Colangeli, Bruno Di Tommaso, gestore dell’albergo e amministratore e legale responsabile della societa’ “Gran Sasso Resort & SPA”, Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio, rispettivamente dirigente e responsabile del servizio di viabilità della Provincia di Pescara e a quelli iscritti il 23 novembre scorso a questi nomi si sono aggiunti quelli di altre 17 persone: Francesco Provolo, ex prefetto di Pescara; Leonardo Bianco e Ida De Cesaris, rispettivamente ex capo di gabinetto e dirigente della Prefettura del capoluogo adriatico; Pierluigi Caputi, direttore dei Lavori pubblici fino al 2014, Carlo Giovani, dirigente della Protezione civile, Sabatino Belmaggio, responsabile del rischio valanghe fino al 2016, Vittorio Di Biase direttore Dipartimento opere pubbliche fino al 2015 e Emidio Rocco Primavera, direttore del Dipartimento opere pubbliche; Giulio Honorati, comandante della Polizia provinciale di Pescara e Tino Chiappino, tecnico reperibile secondo il piano di reperibilita’ provinciale.

E ancora: gli ex sindaci di Farindola Massimiliano Giancaterino e Antonio De Vico; il tecnico geologo, Luciano Sbaraglia; Marco Paolo Del Rosso, l’imprenditore che chiese l’autorizzazione a costruire l’albergo; Antonio Sorgi, direttore della Direzione parchi territorio ambiente della Regione Abruzzo; Giuseppe Gatto redattore della relazione tecnica allegata alla richiesta della Gran Sasso spa di intervenire su tettoie e verande dell’hotel; Andrea Marrone, consulente incaricato da Di Tommaso per adempiere le prescrizioni in materia di prevenzione infortuni.