Roma, Casellati: libertà non è diffamare ma ripensare detenzione

"Si rischia una condanna maggiore che per un omicidio colposo"

MAG 8, 2018 -

Roma, 8 mag. (askanews) – “Libertà di stampa non può essere in alcun modo libertà di diffamare, ma credo che sia arrivato il momento di armonizzare la normativa in materia”. Lo ha dichiarato la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati intervenendo in Campidoglio al convegno internazionale “Trasparenza e libertà di informazione nello Stato di diritto” organizzato da Agcom e Ossigeno per l’Informazione, in collaborazione con l’Odg del Lazio e con il patrocinio dell’Unesco.

“E’ chiaro che non può coesistere nel nostro ordinamento un disequilibrio tale per cui, in punto di diritto, si rischia una condanna maggiore per un reato di diffamazione a mezzo stampa piuttosto che per un omicidio colposo – ha sottolineato Casellati -. E’ chiaro che in epoca di informazione digitale bisogna superare la vecchia e anacronistica impostazione basata anche sulle pene detentive, che ci sono costate appelli e richiami in ambito internazionale”.