Papa Francesco: cultura di prevenzione primo passo per la tutela della salute

"Necessario saper creare sinergie tra persone e istituzioni"

APR 28, 2018 -

Roma, 28 apr. (askanews) – Alle ore 11.30 di questa mattina, nell’Aula Paolo VI, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i partecipanti alla IV Conferenza internazionale sulla Medicina Rigenerativa promossa dal Pontificio Consiglio della Cultura, in collaborazione con la Cura Foundation, STOQ e Stem for Life Foundation, che si svolge in Vaticano dal 26 al 28 aprile sul tema: “Unite To Cure A Global Health Care Initiative”. Ecco il discorso che il Papa ha rivolto ai presenti nel corso dell’incontro.

ù “Cari amici, porgo a tutti voi un cordiale benvenuto. Ringrazio il Cardinale Ravasi per le parole che mi ha rivolto e per aver promosso questa iniziativa. Essa offre un ventaglio di temi che vanno ben oltre una riflessione teorica e indicano un itinerario da percorrere. Quando vedo rappresentanti di culture, società e religioni differenti unire le loro forze, intraprendendo un percorso comune di riflessione e di impegno a favore di chi soffre, mi rallegro perché la persona umana è punto d’incontro e ‘luogo’ di unità. Infatti, di fronte al problema della sofferenza umana è necessario saper creare sinergie tra persone e istituzioni, anche superando i pregiudizi, per coltivare la sollecitudine e lo sforzo di tutti in favore della persona malata. Ringrazio tutti coloro che in questo impegno del Pontificio Consiglio della Cultura e delle istituzioni con esso coinvolte – la Fondazione Vaticana Scienza e Fede-STOQ, CURA Foundation e la Fondazione Stem for Life – hanno voluto offrire il loro contributo. In modo speciale sono grato ai diversi Dicasteri della Santa Sede che hanno collaborato a questo progetto: la Segreteria di Stato – Sezione Rapporti con gli Stati, la Pontificia Accademia per la Vita, la Pontificia Accademia delle Scienze e la Segreteria per la Comunicazione”.

“Il percorso di questa Conferenza – ha proseguito Papa Francesco – è sintetizzato in quattro verbi: prevenire, riparare, curare e preparare il futuro. Su questi vorrei brevemente soffermarmi.

Siamo sempre più consapevoli del fatto che molti mali potrebbero essere evitati se ci fosse una maggiore attenzione allo stile di vita che assumiamo e alla cultura che promuoviamo. Prevenire significa avere uno sguardo lungimirante verso l’essere umano e l’ambiente in cui vive. Significa pensare a una cultura di equilibrio in cui tutti i fattori essenziali – educazione, attività fisica, dieta, tutela dell’ambiente, osservanza dei ‘codici di salute’ derivanti dalle pratiche religiose, diagnostica precoce e mirata, e altri ancora – possono aiutarci a vivere meglio e con meno rischi per la salute.

Questo è particolarmente importante quando pensiamo ai bambini e ai giovani, che sono sempre più esposti ai rischi di malattie legate ai cambiamenti radicali della civiltà moderna. Basta riflettere sull’impatto che hanno sulla salute umana il fumo, l’alcol o le sostanze tossiche rilasciate nell’aria, nell’acqua e nel suolo (cfr Lett. enc. Laudato si’, 20). Un’alta percentuale dei tumori e altri problemi di salute negli adulti può essere evitata attraverso misure preventive adottate durante l’infanzia. Questo, però, richiede un’azione globale e costante che non può essere delegata alle istituzioni sociali e governative, ma domanda l’impegno di ciascuno. Urge, perciò, la necessità di diffondere una maggiore sensibilità tra tutti per una cultura di prevenzione come primo passo verso la tutela della salute. Dobbiamo, inoltre, mettere in risalto con molta soddisfazione il grande sforzo della ricerca scientifica volta alla scoperta e alla diffusione di nuove cure, specialmente quando toccano il delicato problema delle malattie rare, autoimmuni, neurodegenerative e molte altre”.

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