Federvini: ok creativià e qualità, ma anche logistica e Blockchain

Per valorizzare filiera vino serve approccio sistemico

APR 17, 2018 -

Roma, 17 apr. (askanews) – Creatività, competenze e qualità diffusa: queste le qualità del settore vitivinicolo italiano. Ma accanto ad esse, per Federvini, è necessario aggiungere: logistica integrata, e-commerce, servizi bancari di supporto e, parola magica dell’ultimo anno, blockchain. E questo presuppone un approccio sistemico da un lato e l’allargamento degli attori della filiera dall’altro. Questo il punto di vista di Federvini, presente a Vinitaly.

La digitalizzazione dei canali di comunicazione e di vendita ha accorciato le distanze tra il vigneto e la tavola. Vendere on line, infatti, vuole dire raggiungere i consumatori ed il mercato in modo più veloce ed efficiente. Eppure, in Italia, i numeri sono ancora relativamente bassi. Questo perché nel nostro Paese il canale on line è frazionato e appannaggio quasi esclusivo delle giovani generazioni. Eppure è un canale sempre più strategico negli altri paesi: dalla ricerca Ovse-Ceves emerge che in Cina circa il 20% del vino è venduto online per un valore stimato di 1,4 mld euro; negli Usa l’e-commerce ha il 15% di penetrazione retail vicino a circa 1 miliardo di euro; in UK il fatturato è di 0,9 mld euro pari al 12% dei movimenti di vendita dei vini, in Francia il 10% del vino nazionale è venduto online, in Spagna è l’8% di tutto il vino commercializzato, in Germania il 5% e in Italia solo circa lo 0,5 % per un valore di circa 25 mio/euro nel 2017. Ma entro il 2025 si pensa ad un fatturato complessivo 10 volte maggiore.

C’è un ulteriore tema che emerge e che può essere risolto grazie alle competenze distintive dei produttori italiani: la bassa qualità della spedizione. Da una ricerca condotta per conto di UPS, una quota non trascurabile di quanti acquistano vino online non è del tutto soddisfatta della propria esperienza di acquisto. Il 37% dei consumatori Ue non è contento delle informazioni fornite sulla data di consegna; il 45% delle opzioni di spedizione offerte; la stessa percentuale degli acquirenti online vorrebbe il controllo sulla data di consegna e il 42% sul luogo di consegna (Fonte ComScore 2015).(Segue)