Sulla Siria Gino Strada la pensa come Salvini

"Anche lui dice cose intelligenti. Onu? E' un fallimento epocale"

APR 16, 2018 -

Roma, 16 apr. (askanews) – Gino Strada d’accordo con Matteo Salvini. Il fondatore di Emergency e il leader della Lega hanno quasi sempre opinioni opposte, ma non sulla guerra in Siria.

Salvini si è detto contrario alla guerra, una posizione che per Strada è “condivisibile”: “Sono contento”, dice il fondatore di Emergency a Circo Massimo, su Radio Capital, “di vedere che anche Matteo Salvini dice qualcosa di intelligente. Molto meglio questa posizione contro la guerra che non quelle contro i migranti”.

Dopo i raid dei giorni scorsi, però, Strada avverte che “il rischio di finire in un’altra guerra c’è, ed è sempre maggiore.

Non si vede altra alternativa per risolvere problemi seri e crisi importanti. È una follia totale, e rischiosa. Macron e Theresa May”, continua, “non hanno neanche consultato il Parlamento. Non c’è più una fase di dialogo, di pensiero, di riflessione. Di fronte a qualsiasi problema, si pensa solo a quante truppe mandare o a quante bombe sganciare. C’è questa idea folle secondo cui per far finire una guerra bisogna iniziarne un’altra. In realtà così ci sono due guerre. Lo trovo irrazionale e pericoloso per il pianeta”.

Strada, poi, punta il dito contro l’ONU: “Non capisco l’assenza di reazione. Sembra stia sparendo. Ormai fa solo raccomandazioni, come la mamma al bambino che va a scuola”, dice. “Il compito delle Nazioni Unite dovrebbe essere benaltro. La loro storia è cominciata perché dovevano impedire ulteriori guerre, ed è un fallimento epocale: dopo la nascita dell’ONU ci sono stati 250 conflitti. È uno strumento che non ha mai funzionato e non sta funzionando, purtroppo”. E il fronte pacifista? “L’appello del Papa è importantissimo e rispettabilissimo, ma resta l’impotenza.

E questa sensazione credo sia una delle ragioni per cui il movimento pacifista resta silente”, continua Strada. “Io non sono un pacifista, ho sempre detto che sono contro la guerra. Essere pacifisti è stato spesso declinato da chi poi le guerre le ha fatte e promosse”.

Red-Pol