Formato, colore e denominazione, ecco come si acquista vino in Gdo

Indagine Iri su mercato vino in grande distribuzione a Vinitaly

APR 16, 2018 -

Roma, 16 apr. (askanews) – Formato, colore e denominazione di origine innanzitutto, poi prezzo e infine la regione di appartenenza. Sono i criteri usati dai consumatori quando scelgono una bottiglia di vino nei supermercati. Lo riferisce la ricerca dell’istituto di ricerca IRI sul mercato del vino nella grande distribuzione nel 2017, presentata oggi a Vinitaly nel corso della tavola rotonda su vino e Gdo organizzata da Veronafiere, tradizionale momento di confronto tra cantine e catene distributive. Da tenere presente che gli acquisti di vino nella grande distribuzione sono rilevanti: 8 milioni di ettolitri per un fatturato di 2,5 miliardi di euro. I più acquistati sono i vini a denominazione d’origine e i vini tipici regionali, mentre avanzano i vini biologici (5,3 milioni di bottiglie). Il formato preferito dai consumatori è la bottiglia da 0,75cl mentre il brik è in flessione e sono sempre più graditi nuovi formati come la mezza bottiglia (+21,3%) e il bag in box (+13,8%).

In un trend che da anni vede scendere i consumi di vino degli italiani che però cercano sempre più la qualità, la grande distribuzione ha migliorato sensibilmente la propria offerta, come ha fatto notare nel corso della tavola rotonda la rappresentante di Federvini, Roberta Corrà (che è anche direttore generale di Giv, Gruppo italiano vini): “È indubbio il fondamentale ruolo giocato dalla Gdo nell’evoluzione del settore vitivinicolo, una crescita non solo numerica, ma anche di qualità. É aumentata la sensibilità per prodotti di prestigio con prezzi anche elevati, con marche note, profondamente legate al territorio. Questo in risposta al cambiamento delle esigenze del consumatore”.

Un giudizio condiviso dal consigliere nazionale di Uiv, Unione Italiana Vini, Enrico Zanoni (che è anche direttore generale di Cavit): “Registriamo negli anni una costante ‘premiumizzazione’ della domanda, come evidenziato dalla crescita dei vini a denominazione d’origine e dei vini fermi a connotazione regionale, i cui primi 10 vitigni pesano circa per il 30% dei consumi totali”.

Altro focus della tavola rotonda è stato l’acquisto di vino italiano dei consumatori nei supermercati degli Stati Uniti d’America: qui si spendono circa 1 miliardo di dollari l’anno per i vini italiani; un terzo circa delle bollicine ed un terzo dei vini fermi venduti in questo canale sono italiani. “Gli americani differenziano molto la scelta del vino in base alla modalità di consumo – ha spiegato Marc Hirten, presidente di Frederick Wildman, società Usa che distribuisce vino italiano – e se in enoteca acquistano vini blasonati come il Barolo, i Super Tuscan, il Brunello, il Franciacorta o l’Amarone, acquistano regolarmente sugli scaffali del supermercato i vini italiani, la cui gamma d’offerta si è molto ampliata negli ultimi anni”.

Tra i vini più acquistati nella Gdo USA troviamo il Prosecco, il Pinot Grigio, il Chianti, il Lambrusco, la Barbera, il Primitivo, il Gavi, il Rosso di Montalcino, il Nero d’Avola, il Dolcetto, il Trento Doc.

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