La Francia celebra l’Italia del ‘noir’ al Quais du Polar di Lione

Festa tricolore al Salone internazionale del libro giallo

APR 7, 2018 -

Lione, 7 apr. (askanews) – Il libro ‘giallo’ italiano protagonista alla 14esima edizione del Salone “Quais du Polar” di Lione, il festival internazionale dedicato alla letteratura ‘thriller’ e ‘criminale’. “Quest’anno abbiamo deciso di riservare il posto d’onore agli autori italiani perché in Francia c’è un forte interesse per il ‘noir’ d’oltralpe. E’ da alcuni anni che gli scrittori italiani del genere sono sempre più presenti nei cataloghi degli editori francesi e tra gli scaffali delle librerie dell’Esagono”, dice Hélène Fischbach, direttrice della kermesse lionese che, con oltre 120 scrittori invitati da 15 paesi, rappresenta uno dei principali eventi mondiali del genere.

“Quello che amano di più i francesi del ‘polar’ italiano è la possibilità di immergersi nella vostra realtà, fare un viaggio nelle città e nelle regioni della penisola, perché i francesi adorano l’Italia”, aggiunge Fischbach sottolineando che lo scrittore più letto dai francesi è Andrea Camilleri con la saga del commissario Montalbano. “Però da alcuni anni l’attenzione dei lettori francesi è stata catturata anche dai libri di Donato Carrisi, un autore conosciuto e apprezzato in Francia”.

E il fresco vincitore del David di Donatello 2018 con il film ‘La ragazza nella nebbia’, tratto dall’omonimo best seller, è consapevole di essere in Francia l’autore più letto dopo Camilleri. “Sì, ne ho la consapevolezza ed è una cosa che ancora oggi mi sorprende”, commenta Carrisi a margine di un incontro con i lettori transalpini al Museo des Beaux Art di Lione. “Il rapporto che si è creato in questi anni con il pubblico francese è molto intenso, è quasi uno scambio e la Francia è diventata anche il mio secondo Paese ormai”.

Carrisi, avvocato mancato, ha cominciato a scrivere come sceneggiatore nel ’99 “poi sono passato ai romanzi perché nessuno voleva fare film tratti dalle mie sceneggiature” ma “non sono né uno scrittore, né un regista sono un narratore, fino a quando avrò storia da raccontare lo farò, la forma in cui avviene tutto questo è relativo”. (segue)