Atterraggio d’emergenza a Cremona del 27 marzo, caccia AM in volo

I piloti: "C'è stata un'avaria", indagini ancora in corso

MAR 29, 2018 -

Milano, 29 mar. (askanews) – Non solo il Boeing Air France del 22 marzo ma anche un aereo da turismo in avaria radio, atterrato in emergenza all’aeroporto di Cremona il 27 marzo scorso, ha fatto scattare il dispositivo di sicurezza antiterrorismo, quando due caccia dell’Aeronautica militare si sono alzati in volo per tutelare la difesa dello spazio aereo nazionale.

L’aeroplano, un Beechcraft Bonanza del 1966, con I-BMBN e piano di volo da Valencia, in Spagna a Bergamo-Orio al Serio, ha attirato l’attenzione degli addetti al sistema radar nazionale a causa di una rotta anomala e dell’assenza di comunicazioni radio con gli enti del traffico aereo.

Due “Typhoon” dell’Aeronautica militare si sono levati di nuovo in volo, questa volta dalla base aerea del Quarto stormo di Grosseto. I piloti hanno seguito a distanza l’aeroplano sospetto senza farsi notare, monitorandone rotta e intenzioni. Dopo aver constatato l’avvenuto atterraggio all’aeroporto di Cremona-Migliaro, hanno avvertito le autorità locali per il prosieguo delle indagini.

I carabinieri del comando Provinciale di Cremona e gli uomini della locale Questura, insieme ad agenti del reparto cinofili, si sono immediatamente recati sul posto. Gli occupanti dell’aereo, due italiani di 59 e 71 anni, hanno dichiarato di aver avuto un’avaria che ha impedito ogni forma di comunicazione e d’identificazione – sia verbale sia attraverso il trasponder di bordo – da parte degli enti del traffico aereo e, per non creare problemi su un aeroporto trafficato come Orio, hanno preferito dirottare su uno scalo minore come Cremona.

“L’ho sentito arrivare e l’ho visto atterrare senza comunicare nulla – ha spiegato il comandante Gianluigi Massoni, direttore della scuola di volo a motore dell’Aero club di Cremona – comunque dal punto di vista delle procedure aeronautiche l’equipaggio, in effetti, ha adottato le precauzioni previste in casi come questo, come orbitare sulla zona per essere certi di non creare problemi ad altri aeroplani prima di atterrare”.

“È normale che, in casi del genere, vengano attivati tutti gli strumenti previsti dal dispositivo di sicurezza antiterrorismo – ha detto ad Askanews il tenente colonnello Marco Piccoli, comandante provinciale dei carabinieri di Cremona – e le indagini dei colleghi della Questura su possibili cause e retroscena sono ancora in corso. In ogni caso è importante che il piano antiterrorismo sia stato attivato tempestivamente per individuare e identificare l’aereo e le persone coinvolte, scongiurando potenziali pericoli per la popolazione”.

Subito dopo l’atterraggio gli occupanti dell’aereo hanno contattato gli uffici preposti per comunicare l’emergenza e la chiusura del piano di volo, rimanendo fino a sera sul posto a disposizione degli inquirenti. Gli agenti hanno perquisito a fondo il velivolo senza trovare nulla di sospetto.