Milano, 20 locali comunali in periferia a associazioni e onlus

Diventeranno spazi per bambini e anziani, mostre, laboratori

MAR 24, 2018 -

Milano, 24 mar. (askanews) – Dall’arte allo sport, dallo sportello per l’ascolto dei ragazzi in difficoltà alle attività di animazione per gli anziani. I quartieri delle case popolari di Milano si arricchiscono di nuove opportunità, trasversali per la versatilità delle proposte e per il bacino d’utenza che intendono intercettare, di nuovi spazi aperti e fruibili, di presenze competenti e spesso già radicate nel territorio. Sono stati appena assegnati 20 locali finora inutilizzati ai piedi di complessi Erp diffusi in tutto il territorio cittadino, tra cui i quartieri Gallaratese e Niguarda/Bovisa e la zona via Padova/Rizzoli, che presto prenderanno vita grazie ai vincitori del bando denominato “Spazio alle periferie”, tutti enti, associazioni e cooperative sociali senza scopo di lucro.

Sono spazi di dimensioni variabili tra un minimo di 11 ed un massimo di 108 metri quadrati, che verranno loro concessi in locazione per un periodo di sei anni (rinnovabili) e con un canone annuo pari al 30% del valore determinato per l’immobile sulla base dei parametri di mercato correlati allo stato di manutenzione.

Una politica, questa dell’assegnazione degli spazi non abitativi in contesti di edilizia residenziale pubblica, che l’Amministrazione persegue da anni e anzi intende incrementare, come ha sottolineato in una nota l’assessore alla Casa e ai Lavori pubblici Gabriele Rabaiotti: “Su questi spazi sono stati attivati progetti di natura differente, sociale, imprenditoriale, commerciale, culturale: tutti concorrono ad una combinazione di funzioni positiva per un capitolo che pensiamo debba crescere. È decisivo, infatti, riuscire ad affiancare alle case servizi e attività per la comunità e il territorio: diventano presidi e punti di riferimento per chi ci abita, sono un’iniezione di nuova e diversa energia, evitano l’effetto del quartiere dormitorio, superano la chiusura in cui spesso rischiano di trovarsi i quartieri popolari. E il Piano Periferie si costruisce anche così”. (segue)