Risolto il mistero dei dischetti, ora bisogna pulire le spiagge

Iniziativa #cacciaaldischetto con Legambiente e Clean Sea Life

MAR 23, 2018 -

Roma, 23 mar. (askanews) – Risolto il mistero dei dischetti in plastica trovati spiaggiati fin dalle scorse settimane sulle coste di Campania, Toscana e Lazio. Grazie al lavoro della Guardia Costiera è stato accertato che i dischetti proverrebbero da un impianto di depurazione sul fiume Sele dopo un cedimento strutturale di una vasca.

Risolto l’enigma rimane però l’inquinamento e per questo Clean Sea Life, (il progetto europeo che mira ad accrescere l’attenzione del pubblico sui rifiuti marini), di cui Legambiente è partner, invita tutti a partecipare a #cacciaaldischetto, l’attività di pulizia delle spiagge coinvolte dalla dispersione dei dischetti, che nel weekend vedrà cittadini e associazioni al lavoro in diverse località.

“Siamo grati al Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, che ha individuato la fonte del gravissimo inquinamento causato dai dischetti di materiale plastico a danno di circa 500 km di costa tirrenica”, ha dichiarato il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti: “Ora ci aspettiamo che i responsabili siano perseguiti per reato di inquinamento ambientale come previsto dalla legge 68/2015 sugli ecoreati. Con Goletta Verde, da anni denunciamo l’inadeguatezza degli impianti di depurazione del nostro Paese: una carenza strutturale che ci è già costata due condanne e una terza procedura d’infrazione da parte dell’Unione europea, con due sanzioni da 62,7 milioni di euro una tantum, a cui si aggiungono 347 mila euro al giorno sino al risanamento delle irregolarità, cui si somma ora anche il problema del controllo e della manutenzione degli impianti per scongiurare il ripetersi di simili gravissimi incidenti”.

red