Rossi (Toscana): Ue finanzi di più i fondi FESR e FSE

"Per attuare molteplici politiche per l'integrazione"

MAR 22, 2018 -

Firenze, 22 mar. (askanews) – Potenziare FESR e FSE, strumenti che consentono di attuare politiche per l’integrazione, impedire che la politica di coesione attuale venga svilita in favore dell’innalzamento dei muri e del controllo delle frontiere, evitare una gestione esclusivamente nazionale del fenomeno ma coinvolgere enti regionali e locali, un po’ come è stato fatto in Toscana. Questi i punti salienti dell’intervento del presidente della Regione Enrico Rossi, oggi pomeriggio a Bruxelles, ai lavori della 128esima sessione plenaria del Comitato delle Regioni, nella parte dedicata all’immigrazione.

“L’agenda europea sulla migrazione 2015 – ha detto Rossi – riconosce un ruolo importante alle regioni, sicuramente nell’accoglienza di secondo grado, quella che riguarda l’integrazione. Ma in alcuni paesi le regioni svolgono un ruolo importante anche nella gestione e nel controllo dei flussi migratori. C’è una contraddizione però. La comunicazione sul futuro Quadro Finanziario Pluriennale propone agli Stati di assegnare più risorse alla difesa, alla sicurezza, all’immigrazione. A mio avviso invece, se vogliamo davvero attuare nei nostri territori una politica di integrazione degli immigrati, occorre finanziare ulteriormente FESR ed FSE, strumenti con i quali si possono attuare molteplici politiche per l’integrazione, anche in sinergia con il FAMI, il Fondo asilo migrazione e integrazione. Sono fondi che garantiscono crescita e sviluppo e quindi anche una migliore convivenza tra i nuovi arrivati e le popolazioni locali”.