“Stefano Cucchi era gonfio come una zampogna” (un teste al processo bis)

Imputati tre carabinieri

MAR 20, 2018 -

Roma, 20 mar. (askanews) – “Quando ho visto Stefano la prima volta stava ‘acciaccato’, era gonfio come una zampogna, aveva ematomi sul viso e sugli zigomi, era viola, perdeva sangue da un orecchio, gli portai un caffè ma non riusciva neanche a inghiottire. Quando gli ho visto la schiena era uno scheletro, sembarava un cane bastonato, roba che neanche ad Auschwitz” Così ha spiegato Luigi Lainà, detenuto nella cella numero 3, mentre Cucchi era nella cella 6. Lainà ha riferito nel processo in cui sono imputati tre carabinieri.

“Mi disse che si erano ‘divertiti’ con lui perché lo volevano far parlare, volevano sapere della provenienza della droga ma lui non parlò, non volle fare la spia. E per questo secondo me Stefano è stato un grande”. Poi ha aggiunto: “Noi detenuti sbagliamo e per questo paghiamo col carcere, ma nessuno ha diritto di pestarci. Anche io sono stato picchiato in carcere e ho dovuto dire, come tutti, che ero caduto, ma non ho mai visto un detenuto portato in cella in quelle condizioni”.

Ilaria Cucchi ha spiegato: “Sta andando bene nel senso che sta emergendo una situazione che per anni è stata nascosta. Il racconto di Lainà è drammatico dal punto di vista emotivo , rivedo anche il carattere e i modi di fare di mio fratello e soprattutto la sua sofferenza che per tanti anni è stata nascosto , per anni si è parlato di lesioni lievi, lui stava malissimo invece, e quel dolore è aumentato ora dopo ora fino a farlo morire. Insomma in questi anni è stato tutto astratto sembrava che mio fratello fosse morto senza una ragione, da oggi si comincia a capire cosa è effettivamente successo” Aer