Milano, colpì passante con spranga: aggressore è schizofrenico

Emerge da consulenza pm. Vittima ha subito indebolimento all'udito

MAR 20, 2018 -

Milano, 20 mar. (askanews) – E’ affetto da schizofrenia e al momento del fatto era totalmente incapace di intendere e di volere Frankline Njuakeh, il 32enne del Camerun in carcere dal 23 gennaio scorso per aver aggredito con una spranga di ferro e senza motivo un serbo di 31 anni che stava aspettando il tram 9 alla fermata all’angolo tra viale Sabotino e via Ripamonti, lungo la circonvallazione dei Bastioni di Milano. Da quanto è filtrato in ambienti giudiziari milanesi, sarebbe questo l’esito dalla consulenza medico legale disposta dal pm Isabella Samek Ludovici per accertare la capacità di intendere e di volere dell’uomo al momento dell’aggressione. E l’accertamento psichiatrico (il deposito della consulenza è previsto nei prossimi giorni), ordinato dal magistrato dopo le segnalazioni del personale medico di San Vittore sulle precarie condizioni psichiche dell’aggressore, ha sancito il suo vizio totale di mente. Elemento che, se confermato, potrebbe portare all’assoluzione del 32enne dall’accusa di tentato omicidio e al suo trasferimento da un carcere a una Rems, una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza.

Nel frattempo migliorano le condizioni della vittima che, dopo l’aggressione, era stato ricoverato al Policlinico con diverse fratture craniche. Il serbo, rappresentato dall’avvocato Antonio Lione, nei giorni scorsi è stato ascoltato come testimone in Procura. Sempre da quanto si è saputo, presenta un’evidente cicatrice alla testa e un indebolimento permanente all’udito, ma ha riacquisito la capacità di deambulare autonomamente. Dalle indagini è emerso che il camerunense gli sferrò tre colpi di spranga. Il primo alle spalle, gli altri due dopo che era già caduto a terra. Sprangate che erano “idonee” a ucciderlo, come emerso dall’altra consulenza disposta dal pm per valutare l’entità delle lesioni subite dalla vittima.

E’ un caso che ricorda da vicino quello di Adam Kabobo, il ghanese che nel maggio 2013 uccise a colpi di piccone tre persone incontrate per caso a Niguarda, quartiere ala periferia Nord di Milano.