Hawking, l’omaggio del Vaticano allo scienziato non credente

Membro della accademia pontificia, ha incontrato quattro Papi

MAR 14, 2018 -

Città del Vaticano, 14 mar. (askanews) – “Ai quattro Papi che ha incontrato ha detto che voleva fare avanzare la relazione tra fede e ragione scientifica. Preghiamo il Signore che lo accolga nella sua gloria”. Il Vaticano rende omaggio a Stephen Hawking, astrofisico britannico morto all’età di 76 anni, non credente e dal 1986 membro della Pontificia Accademia delle Scienze, organismo nato nel 1603 che ha avuto tra i suoi soci – diversi anni prima la condanna per eresia – Galileo Galilei.

Il primo Pontefice che Hawking incontrò, quando aveva 33 anni, fu Paolo VI il 9 aprile del 1975, che consegnò la medaglia “Pio XI” allo scienziato “i cui studi, tra gli altri, sui ‘buchi neri’ gli hanno meritato a giusto titolo una rinomanza internazionale”. Per consegnare il premio ad Hawking e poter parlare con lui — all’epoca già immobilizzato su una sedia a rotelle dal morbo di Lou Gehrig, una sclerosi laterale amiotrofica diagnosticatagli all’età di 21 anni — “il Pontefice restò accanto a lui, per terra su ambo le ginocchia, per un paio di minuti”, ricorda il direttore del portale Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede eretto presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma, Giuseppe Tanzella-Nitti, Tanzella-Nitti. Hawking incontrò Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1981, Benedetto XVI il 31 ottobre 2008 e Francesco il 28 novembre 2016 in occasione di una riunione della Accademia pontificia sul tema “Scienza e Sostenibilità. Impatto delle conoscenze scientifiche e della tecnologia sulla società umana e sul suo ambiente”. “Ci sono tanti segni incoraggianti di un’umanità che vuole reagire, scegliere il bene comune, rigenerarsi con responsabilità e solidarietà”, è la frase che il Pontefice argentino ha scelto per commentare sul suo profilo Instagram la foto accanto allo scienziato.

“Siamo profondamente rattristati dalla notizia della scomparsa del nostro eccezionale membro Stephen Hawking che è stato così fedele alla nostra Accademia”, ha scritto su Twitter la Pontificia Accademia della Scienza. “Ai quattro Papi che ha incontrato ha detto che voleva fare avanzare la relazione tra fede e ragione scientifica. Preghiamo il Signore che lo accolga nella sua gloria”. La Specola Vaticana “si unisce al lutto della famiglia di Stephen Hawking. Apprezziamo l’enorme contributo scientifico che ha dato alla cosmologia quantistica e il coraggio che ha avuto nell’affrontare la malattia”. Per il gesuita Guy Consolmagno che guida l’osservatorio vaticano, l’astrofisico “è stato uno scienziato di mirabile intuito, che ancora più straordinariamente ha saputo dare un volto umano alla cosmologia e all’astronomia. Il suo compagno cosmologo, il compianto padre Bill Stoeger della Specola Vaticana morto nel 2014 – ha concluso Consolmagno al Sir – ha studiato con lui a Cambridge e i due sono rimasti buoni amici per tutta la vita”.