8 marzo, Marini: sfida comune è lavorare per uguaglianza sostanziale

Presidente Umbria: c'è ancora tanta strada da fare

MAR 7, 2018 -

Roma, 7 mar. (askanews) – “La sfida irrinunciabile che abbiamo di fronte è quella di raggiungere l’uguaglianza sostanziale, sia dal punto di vista sociale che di genere, perché nonostante quanto è stato raggiunto con il lavoro tenace di questi anni c’è ancora strada da fare per la quale servono politiche e azioni che dobbiamo costruire tutti insieme”. Lo ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo all’incontro “I talenti delle donne. Impegno, conquiste, creatività, speranze” organizzato, alla vigilia dell’8 marzo, Giornata internazionale della Donna, da Fnp Cisl pensionati Umbria, Fnp Cisl Pensionati Umbria Coordinamento Donne e Anteas (Associazione nazionale tutte le età attive per la solidarietà) Umbria che si è svolto oggi a Perugia.

“Uguaglianza è la parola che contraddistingue le nostre politiche e il nostro impegno – ha detto – ed è quello che vogliamo garantire, così come vogliamo far crescere la consapevolezza che c’è assoluto bisogno dei talenti delle donne nella società, dalle istituzioni alla politica, dal sindacato alle imprese, alle professioni. Per esprimere il loro talento, le donne hanno bisogno di una rete di ‘welfare’ che funzioni e le sostenga con politiche familiari, per la non autosufficienza, asili e servizi scolastici, servizi sociosanitari, terzo settore. Un sistema forte che è tanto più necessario in una società in cui aumenta l’età media della popolazione”.

La presidente Marini, che ha ringraziato gli organizzatori per aver promosso un’occasione di confronto su queste tematiche allargandolo anche ai giovani (presenti, tra gli altri, studentesse e studenti del Liceo Classico “Mariotti” di Perugia), nel ricordare come siano storia recente alcune conquiste formali raggiunte dalle donne in campo lavorativo e dei diritti, si è soffermata su uno dei temi cruciali, quello del lavoro. “Assistiamo a una grande trasformazione – ha rilevato – in cui alla crescita dell’innovazione, delle tecnologie, della competitività non corrisponde un aumento diffuso dei posti di lavoro. A rischiare di più sono ancora le donne, lavoratrici spesso precarie, con livelli di retribuzione salariale inferiori agli uomini non solo nell’impresa privata, ma anche nella pubblica amministrazione. Un quadro – ha proseguito – che ci impone ‘ricette’ nuove, politiche e azioni di governo, condivise con imprese e sindacati. E dobbiamo anche lavorare per abbattere quelle barriere all’ingresso nel mondo del lavoro che impediscono ai nostri giovani talenti, a giovani donne che eccellono per la loro formazione, di entrare facendoci perdere le competenze migliori”.(Segue)