Dermatiti nel bebè: basta poco per evitarle. No al faidate

I consigli dei pediatri del Bambino Gesù

MAR 6, 2018 -

Roma, 6 mar. (askanews) – Le dermatosi dell’area del pannolino sono piuttosto frequenti nel lattante e costituiscono motivo di preoccupazione e difficoltà di gestione per i genitori. Si dividono in irritative, infettive e allergiche (dermatiti atopiche). Quella di tipo irritativo, in genere, si manifesta sulle zone convesse (grandi labbra nelle femmine/testicoli e pene nei maschi) ed è spesso causata dal contatto con urine e feci, da una gestione inadeguata dei cambi del pannolino e dall’utilizzo eccessivo di creme/paste emollienti come quelle all’ossido di zinco.

Lo spiegano i medici dell’ospedale Bambino Gesù nel nuovo numero di “A scuola di salute”: i suggerimenti per evitare irritazioni anche nelle aree più delicate come la regione del pannolino. Sotto la lente anche i diversi tipi di dermatite.

La dermatite infettiva – spiegano – è una complicanza di quella irritativa e il più delle volte, ma non sempre, è causata da un fungo, la candida. Si manifesta attraverso chiazze arrossate su tutta l’area del pannolino, anche a livello dell’inguine o nella zona dell’ano. La dermatite allergica è una malattia infiammatoria della pelle che causa arrossamento, umidità e squamo-croste, accompagnata da prurito. E’ causata da diversi componenti a contatto con la pelle, nonché dalla predisposizione genetica.

Per prevenire queste dermatiti i medici del Bambino Gesù suggeriscono di attenersi ad alcune semplici indicazioni. Cambiare il pannolino con frequenza, detergere la pelle quando la zona è sporca, evitare l’uso autonomo di antisettici, non applicare creme/paste emollienti (come quella all’ossido di zinco) se la pelle è sana e, qualora necessarie, applicarne uno strato sottile 2 volte al giorno, non considerare ogni dermatosi dell’area del pannolino come candidiasi (quindi non usare sempre la crema antimicotica) ed evitare rigorosamente l’impiego di cortisonici topici. In ogni caso ci si dovrà comunque rivolgere sempre al proprio pediatra che, nell’eventualità, indirizzerà il bambino dal dermatologo.