Cosa scriveva su Facebook il carabiniere barricato in casa

I vicini: "Non sentiamo voci provenire dall'appartamento"

FEB 28, 2018 -

Roma, 28 feb. (askanews) – “Non dire mai a me non accadrà, io non lo farei mai, perché la vita sa essere imprevedibile e nessuno è immune da certe cose. Tutto capita, anche quello che mai avresti immaginato”. Questo messaggio sulla propria pagina Facebook, postato il 10 febbraio, illustra in qualche modo il momento che stava passando Luigi Capasso, il carabiniere che ha sparato alla moglie a Cisterna di Latina e tiene in ostaggio le due figliole.

Molti sono gli interventi che si possono leggere sulla pagina del social network. Ed oltre agli appelli a lasciar vivere le piccole anche gli insulti di qualche ‘troll’ conditi da termini come “spara” o “falla finita”.

Intanto dall’appartamento in via Collina dei Pini non arrivano voci o rumori. I vicini di casa, come gli addetti al servizio giardinaggio, ripetono che non si sente nulla. Tra l’appuntato Capasso e la moglie i rapporti non erano più quelli di un tempo. “Si volevano separare”, dicono alcuni dalla strada. Lei, Antonietta Gargiulo di 39 anni, operaia alla Findus, adesso è tra la vita e la morte all’ospedale San Camillo di Roma. E’ stata colpita allo zigomo, al petto ed all’addome con la pistola d’ordinanza. Sulla pagina Facebook c’è il ricordo forse di un ultimo giorno felice. E’ l’11 febbraio, ci sono foto di una giornata passata con amici in un ristorante di Anzio. Sono presenti foto di piatti tipici. “Da rifare”, ha scritto Capasso.

red