Cantina Kaltern, al via terza edizione del progetto “Opera d’arte”

Sarà il Cabernet Sauvignon il nuovo protagonista

FEB 21, 2018 -

Roma, 21 feb. (askanews) – Il vino è stato scelto da tempo: una selezione di Cabernet Sauvignon prodotto da Cantina Kaltern in un vigneto situato a circa 250 metri. C’è già anche il nome, kunst.stück (in italiano: “opera d’arte”): un nome che sta ad indicare come ogni annata privilegi con il suo alternarsi di sole, vento, piogge un determinato vitigno. E nel 2015 è stato proprio il Cabernet Sauvignon a interpretare in modo più completo quella lunga stagione calda.

Ora manca solo l’etichetta: per la sua creazione Cantina Kaltern, che ad oggi, con i suoi 650 soci ed i loro 470 ettari di vigneto, è la più importante interprete della Schiava versione Lago di Caldaro (Kalterersee Doc) e una delle voci più significative della viticoltura dell’Alto Adige, bandisce un concorso di idee rivolto ad artisti emergenti. A loro il compito di svolgere il tema “Un vino di mondo, di casa a Caldaro”, trasformando in segno grafico quel mondo magico che vive attorno alle sponde del Lago e che riesce a far convivere culture diverse, carattere mediterraneo e freschezza alpina, luogo ospitale da decenni anche per vitigni che vengono da lontano, come il Cabernet, simbolo del Bordeaux.

Il bando per gli artisti è aperto da oggi fino all’8 aprile 2018. Le etichette d’arte pervenute saranno esaminate da una giuria interna all’azienda e una selezione delle stesse verrà pubblicata sul sito di Cantina Kaltern. Qui saranno gli utenti a votare la loro etichetta del cuore, decretando così il vincitore del concorso.

Per conoscere poi il kunst.stück Cabernet Sauvignon 2015 Riserva si dovrà attendere l’autunno 2018, quando mesi e mesi di bottiglia avranno integrato tra loro le varie componenti del vino, prodotto solo in 2015 magnum, stesso numero dell’anno di produzione. Con questo nuovo vino Cantina Kaltern inanella la terza perla di una collezione “d’arte” che due anni fa ha selezionato il Pinot Bianco 2014 di una piccola parcella proprio sulle sponde del Lago, che fu vestita dall’etichetta dell’architetto altoatesino Claudio Paternoster, per poi proseguire l’anno successivo con il Kalterersee 2016, impreziosito dalla proposta dell’art director e visual designer milanese Stefano Mandato.