Inquinamento falde acquifere Expo, indagine per omessa bonifica

Per ora nessun indagato. Verifiche su certificazioni Arpa

FEB 13, 2018 -

Milano, 13 feb. (askanews) – La Procura di Milano ha avviato un’indagine sull’inquinamento delle falde acquifere nel sottosuolo dell’area che nel 2015 ospitò l’Esposizione Universale Milanese e dove dovrebbero sorgere il nuovo polo di ricerca Human Tecnopole e la nuova sede dell’ospedale Galeazzi.

Il fascicolo è stato aperto nei mesi scorsi dai pm Paolo Filippini e Giovanni Polizzi in seguito alla denuncia di Silvana Carcano, esponente milanese del M5S e consigliera regionale dei pentastellati. Il reato contestato (per il momento a carico di ignoti) è omessa bonifica. L’inchiesta, come anticipato oggi da un articolo pubblicato su “Il Fatto Quotidiano”, ruota attorno all’inquinamento delle falde acquifere presenti nel sottosuolo dell’ex area Expo provocato da sversamenti di sostanze cancerogene nel terreno da parte dell’azienda chimica Brennatag, ex Weiss, con sede a Baranzate, comune a Nord di Milano. Gli accertamenti degli inquirenti si concentrano in particolare sulle certificazioni di avvenuta bonifica rilasciate prima dell’Expo dall’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione ambientale.