In calo la popolazione e per le nascite nuovo minimo storico

Istat: nati il 2% in meno rispetto al 2016

FEB 8, 2018 -

Roma, 8 feb. (askanews) – In Italia ancora in calo la popolazione residente e le nascite, che contano un nuovo minimo storico. Secondo il rapporto Istat sugli indicatori demogafici, in Italia al primo gennaio 2018 scende a 60 milioni 494mila, quasi 100mila in meno sull’anno precedente (-1,6 per mille). Un dato che conferma un trend che si registra per il terzo anno consecutivo. Nel 2017 inoltre le nascite sono state 464mila, il 2% in meno rispetto al 2016, quando se ne ebbero 473mila.

I decessi sono stati 647mila, 31mila in più del 2016 (+5,1%). In rapporto al numero di residenti, nel 2017 sono deceduti 10,7 individui ogni mille abitanti, contro i 10,1 del 2016. Il saldo naturale, spiega l’Istat, registra così nel 2017 il suo peggior risultato storico (-183mila), oltrepassando di 21mila unità il precedente record negativo registrato nel 2015 (-162mila). Nel confronto tra questi due anni emerge che a incidere negativamente sulla dinamica naturale è l’ulteriore riduzione delle nascite (464mila nel 2017 contro 486mila nel 2015) mentre il numero dei decessi è pressoché analogo (647mila contro 648mila).

Il paese, quindi, dopo un primo decennio degli anni 2000 contraddistinto da un saldo naturale prossimo o poco inferiore allo zero, appare oggi incanalato in una spirale di decrescita naturale che, alla luce dei bassi livelli di natalità espressi, non solo appare difficilmente controvertibile ma apre la strada alla concreta prospettiva di un ulteriore allargamento della forbice nascite-decessi negli anni a venire.

Per quanto riguarda il calo della popolazione, non riguarda tutte le aree del paese. Regioni demograficamente importanti, come Lombardia (+2,1 per mille), Emilia-Romagna (+0,8) e Lazio (+0,4), registrano variazioni di segno positivo. L’incremento relativo più consistente è quello ottenuto nella Provincia autonoma di Bolzano (+7,1) mentre nella vicina Trento si arriva al +2 per mille. Sopra la media nazionale (-1,6 per mille) si collocano, seppur contraddistinte da variazioni di segno negativo, anche Toscana (-0,5) e Veneto (-0,8). Nelle restanti regioni, dove la riduzione di popolazione è più intensa rispetto al dato nazionale, si è in presenza di un quadro progressivamente caratterizzato dalla decrescita che va dalla Campania (-2,1 per mille) al Molise (-6,6).