Energia, fusione: ateneo Pisa sostiene sito Enea Brasimone per DTT

Candidato da Emilia-Romagna e Toscana per Divertor Tokamak Test

FEB 6, 2018 -

Roma, 6 feb. (askanews) – Sostegno dell’università di Pisa alla candidatura, avanzata dalle Regioni Emilia-Romagna e Toscana, del centro di ricerca Enea sul lago del Brasimone sull’Appennino bolognese come sede per ospitare la Divertor Tokamak Test facility (DTT), il più grande polo nazionale di ricerca sulla fusione nucleare che prevede investimenti per 500 milioni di euro.

Il progetto permetterà di studiare materiali, componenti e soluzioni ingegneristiche per futuri sistemi di produzione di energia sicura, pulita, economica e affidabile. In particolare, la costruzione di un Tokamak – sottolinea l’Ateneo – consentirà di riprodurre le condizioni operative del divertore di un reattore nucleare a fusione, con l’obiettivo di verificarne le capacità di rimozione della potenza termica generata dal plasma e scaricata sullo stesso divertore.

Nel sito di Brasimone, che si trova sull’Appennino bolognese a pochi chilometri dal confine toscano, potrebbe essere così realizzato un polo scientifico-tecnologico tra i più avanzati al mondo e di rilievo strategico per la competitività dell’industria italiana, con un investimento complessivo di 500 milioni di euro in 7 anni e con ricadute occupazionali stimate in 1.600 unità. Tra queste, circa 250 ricercatori sarebbero impegnati per 25 anni nelle diverse attività sperimentali dell’impianto, aggiungendosi alle 90 persone del gruppo di ricerca sulla fusione nucleare che già da anni lavorano su progetti in questo ambito.

In tale gruppo – si sottolinea – sono coinvolti i ricercatori dell’Università di Pisa, in particolare dell’Area nucleare del dipartimento di Ingegneria civile e industriale, che collaborano attivamente alle attività di ricerca e sviluppo del reattore nucleare a fusione, sia direttamente attraverso il supporto scientifico per la costruzione a Cadarache in Francia del reattore ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor), sia contribuendo a sviluppare le ricerche all’interno del Consorzio EuroFusion, cui è affidato il coordinamento dei progetti europei sulla fusione nucleare. Molte attività sono svolte in collaborazione proprio con l’Enea del Brasimone, essendo l’Ateneo pisano “Linked Third Party” di Enea nel consorzio EuroFusion.

“La collaborazione dei ricercatori pisani con l’Enea di Brasimone – ha sottolineato il professor Nicola Forgione, docente di Impianti nucleari e responsabile scientifico dell’Università di Pisa in EuroFusion – ha consentito di raggiungere importanti traguardi a livello internazionale, sia nel campo dello sviluppo dei reattori nucleari a fissione di quarta generazione, sia per quanto riguarda i reattori nucleari a fusione. Inoltre, i progetti in atto consentono di formare diversi dottorandi e assegnisti di ricerca della nostra Università su apparecchiature sperimentali presenti nel Centro emiliano”.

All’avviso di selezione pubblicato dall’Enea a fine novembre per la scelta del sito in cui realizzare l’esperimento DDT hanno risposto, presentando formale candidatura, le Regioni Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna con un sito in tandem con la Toscana, Lazio, Liguria (con due siti), Piemonte, Puglia e Veneto. Si è aperta dunque la fase di valutazione delle proposte, “attraverso un percorso pubblico di massima trasparenza e partecipazione, per individuare – come ha sottolineato qualche giorno fa il presidente dell’Enea, Federico Testa in occasione dell’annuncio delle candidature presentate – l’area che, sulla base di criteri oggettivi e di analisi costi/benefici, presenta le migliori caratteristiche tecniche, scientifiche ed economiche”.