Mantovani: energia dall’agricoltura è strategica

A Fieragricola si scommette sulle bioenergie

FEB 1, 2018 -

Verona, 1 feb. (askanews) – «La produzione di energia dall’agricoltura è strategica – per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – non solo perché dà corso a quella multifunzionalità che permette di migliorare i redditi delle aziende agricole, ma anche alla luce della recente approvazione del Parlamento europeo dei nuovi obiettivi vincolanti a livello Ue, che prevedono un miglioramento del 35% dell’efficienza energetica, una quota minima, pari almeno al 35% di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia, e una quota del 12% di energia da fonti rinnovabili nei trasporti entro il 2030». A Fieragricola, rassegna internazionale dell’agricoltura in programma fino a sabato 3 febbraio a Verona, si scommette sulle bioenergie, con una particolare attenzione al biogas e al biometano, ultima frontiera dell’energia pulita.

Nel novero dei riconoscimenti del Premio Innovazione, consegnato da Fieragricola e Edizioni L’Informatore Agrario durante la Fieragricola Night, ci sono due «Foglie d’oro dell’innovazione» che riguardano la produzione di biogas, a conferma che il settore è al centro delle politiche di ricerca e sviluppo delle imprese ed è considerato come strategico per gli agricoltori.

In particolare, in una risoluzione legislativa separata, approvata nei giorni scorsi con 492 voti favorevoli, 88 contrari e 107 astensioni, i deputati europei hanno affermato che nel 2030 la quota di energie rinnovabili deve essere pari al 35% del consumo energetico dell’Unione europea. Dovrebbero inoltre essere fissati obiettivi nazionali, dai quali gli Stati membri sarebbero autorizzati a discostarsi, a determinate condizioni, fino a un massimo del 10 per cento. Per raggiungere gli obiettivi dell’Unione dell’energia, ogni Stato membro deve notificare alla Commissione un piano nazionale integrato per l’energia e il clima alla Commissione dell’Ue entro il 1° gennaio 2019 e, successivamente, ogni 10 anni. Il primo piano deve coprire il periodo dal 2021 al 2030. E nel 2030, secondo il CIB (Consorzio italiano biogas e gassificazione), il potenziale della produzione nazionale di biometano potrebbe essere di 8 miliardi di metri cubi.