Perché il caso Barros divide il Papa e il Card. O’Malley

Anche se il presidente Pontificia Commissione tutela minori ribadisce l'impegno di Francesco

GEN 21, 2018 -

Roma, 21 gen. (askanews) – Con una nota ufficiale pubblicata sul sito Boston Catholic, il cardinale Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston, presidente della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, ha ribadito l’impegno del Pontefice nei confronti delle vittime di abusi sessuali da parte di membri del clero, dopo che Bergoglio aveva preso le difese del vescovo Barros, accusato da alcuni suoi fedeli di avere coperto Fernando Karadima, condannato dalla congregazione per la Dottrina della fede per i suoi abusi.

“Non so dire per quale ragione il Santo Padre abbia scelto i termini specifici che ha usato in quell’occasione”, ha scritto l’arcivescovo nel suo statement, aggiungendo: “Quello che però so è che Papa Francesco riconosce pienamente gli enormi errori della Chiesa e del suo clero che ha abusato di bambini, e il devastante impatto che questi crimini hanno avuto sulle vittime e sui loro familiari”. Il cardinale O’Malley nella sua nota, pubblicata anche da Radio vaticana, interviene quindi due giorni dopo le parole del Papa in Cile. “Il giorno che mi portano prove contro il vescovo Barros, parlerò. Non c’è una sola evidenza contro di lui. Questa è calunnia. Chiaro?”: così Papa Francesco giovedì scorso ha infatti risposto ad un gruppo di giornalisti cileni in merito alla vicenda del vescovo cileno Juan Barros, che egli ha nominato a capo della diocesi di Osorno, ed è accusato da alcuni suoi fedeli di avere coperto l’influente sacerdote pedofilo Fernando Karadima, condannato dalla congregazione per la Dottrina della fede per i suoi abusi.

Due giorni prima, mercoledì, nel suo discorso al Palacio de La Moneda di Santiago del Cile con le autorità e i rappresentanti cileni della società civile, Papa Francesco aveva usato parole dure contro la pedofilia: “Non posso fare a meno di esprimere il dolore e la vergogna che sento davanti al danno irreparabile causato a bambini da parte di ministri della Chiesa. Desidero unirmi ai miei fratelli nell’episcopato, perché è giusto chiedere perdono e appoggiare con tutte le forze le vittime, mentre dobbiamo impegnarci perché ciò non si ripeta”. E il giorno dopo il Papa ha incontrato nella Nunziatura Apostolica di Santiago del Cile un piccolo gruppo di vittime di abusi sessuali da parte di preti. Un incontro privato nel quale Papa Francesco, “li ha ascoltati e ha pregato e pianto con loro”, ha poi reso noto il direttore della sala stampa vaticana, Greg Burke.

Ma di fronte alle parole di Bergoglio in favore del vescovo Barros, il cardinale O’Malley ha deciso di intervenire, per chiarire la posizione del Papa, con una nota ufficiale pubblicata ieri sul Boston Catholic: “E’ comprensibile – si legge nella nota – che le affermazioni che Papa Francesco ha fatto a Santiago, in Cile, siano state fonte di grande dolore per le persone che hanno subito abusi sessuali da parte di elementi del clero o di qualsiasi altro colpevole”. Ché “parole come: ‘se non puoi dimostrare le tue accuse, non puoi essere creduto’, fanno sentire abbandonate chi ha subito riprovevoli violazioni criminali della loro dignità e relegano le vittime in un esilio di discredito”.

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