La Consulta spiega perché ha detto sì ai vaccini obbligatori

Rese note le motivazioni della Corte Costituzionale

GEN 18, 2018 -

Roma, 18 gen. (askanews) – “La scelta del legislatore statale non può essere censurata sul piano della ragionevolezza per aver indebitamente e sproporzionatamente sacrificato la libera autodeterminazione individuale in vista della tutela degli altri beni costituzionali coinvolti, frustrando, allo stesso tempo, le diverse politiche vaccinali implementate dalla ricorrente”. Così affermano i giudici della Corte costituzionale in un passo delle motivazioni della sentenza del 21 novembre scorso in merito ai ricorsi presentati dalla Regione Veneto e da alcune associazioni in merito alla obbligatorietà dei vaccini.

“Il legislatore – continua – intervenendo in una situazione in cui lo strumento della persuasione appariva carente sul piano della efficacia, ha reso obbligatorie dieci vaccinazioni: meglio, ha riconfermato e rafforzato l’obbligo, mai formalmente abrogato, per le quattro vaccinazioni già previste dalle leggi dello Stato, e l’ha introdotto per altre sei vaccinazioni che già erano tutte offerte alla popolazione come ‘raccomandate'”.

“Non è corretto, dunque, affermare – come fa la ricorrente – che la legge ha repentinamente introdotto dal nulla l’imposizione di un ampio numero di vaccinazioni; essa ha invece innovato il titolo giuridico in nome del quale alcune vaccinazioni sono somministrate, avendo reso obbligatorio un certo numero di vaccinazioni che in precedenza erano, comunque, già raccomandate”.

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