Gli operai morti in fabbrica a Milano stroncati da esalazioni di azoto

Aperto un fascicolo per omicidio colposo

GEN 17, 2018 -

Milano, 17 gen. (askanews) – Sono stati stroncati da un’intossicazione da azoto i tre operai della Lamina spa di Milano rimasti uccisi ieri pomeriggio mentre si trovavano all’interno del forno sotterraneo dello stabilimento, utilizzato per la fusioni di metalli come acciaio e titanio. E’ stato accertato dalle indagini condotte da carabinieri, vigili del fuoco e tecnici dell’Ast e coordinate dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Gaetano Ruta. Maggiori dettagli sulle cause dei decessi arriveranno dalle autopsie sui corpi delle vittime già disposte dalla Procura e previste nei prossimi giorni.

Secondo una prima ricostruzione, i primi due operai scesi nella vasca del forno sotterraneo si sono sentiti male e hanno perso i sensi proprio per l’elevata presenza di azoto. Una volta caduti a terra, per loro non c’è stato più nulla da fare perché l’azoto è un gas più pesante dell’ossigeno e perciò si è depositato nella parte più bassa della struttura. Lo stesso gas è stato poi letale per i due colleghi che li hanno raggiunti nel forno nel tentativo di aiutarli.

I pm titolari delle indagini hanno aperto un fascicolo per omicidio colposo e sono pronti a iscrivere, come atto dovuto, il legale rappresentante della società e il manager responsabile della sicurezza. Tra gli altri aspetti ancora da chiarire, eventuali malfunzionamenti del sistema di sicurezza e dell’allarme del forno che avrebbe dovuto scattare segnalando la fuoriuscita del gas. Inquirenti e investigatori dovranno anche verificare se siano state rispettate tutte le procedure di sicurezza, a partire dall’obbligo per gli operai di indossare maschere protettive.

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