Area di crisi complessa del Piceno, 97 le richieste presentate

Casini: offerti al tessuto produttivo gli strumenti per investire

GEN 10, 2018 -

Roma, 10 gen. (askanews) – Hanno ricevuto un buon riscontro i due bandi rivolti alle aziende dell’area di crisi complessa del Piceno attivati, quasi simultaneamente, dopo la stipula dell’Accordo di programma del 28 luglio 2017: il bando regionale, rivolto alle micro, piccole e medie imprese manifatturiere e di servizi alla produzione, finanziato con quasi 6 milioni di risorse del POR FESR 2014/2020 e l’avviso 181/89, emanato dal ministero dello Sviluppo economico, a settembre 2017 e finanziato con risorse nazionali pari a 17 milioni di euro. “Con questi due strumenti – spiega la vicepresidente Anna Casini – l’obiettivo della Regione Marche era quello di offrire al tessuto produttivo del territorio due misure complementari in grado di coprire i fabbisogni di investimento delle imprese di tutte le dimensioni, dalle più piccole alle più strutturate, tenendo conto anche degli esiti della call lanciata da Invitalia durante il percorso di costruzione del Progetto di riconversione e riqualificazione territoriale (PRRI). Colgo l’occasione per ringraziare l’assessora alle Attività Produttive Manuela Bora e la sua struttura regionale di riferimento per l’ottimo lavoro , svolto con passione e competenza, a favore del Piceno”. Il primo a essere lanciato è stato quello regionale che prevede la concessione di agevolazioni a fondo perduto, in regime di esenzione, per progetti sia di sostegno allo start up di impresa – di importo compreso tra 75 mila e 400 mila euro – sia allo sviluppo, ampliamento e diversificazione produttiva di imprese già esistenti, anche integrati con progetti di innovazione organizzativa, di investimento compreso tra € 150 mila e 1,5 milioni di euro. Alla data attuale, il Bando, ancora aperto con procedura valutativa a sportello, ha registrato un boom di domande, arrivate a partire dal 2 ottobre scorso: ben 86, di cui 43 relative a progetti di start up e 43 per progetti di ampliamento e diversificazione produttiva di imprese già esistenti, per una richiesta di contributo pari a quasi 14 milioni di euro che sviluppa 44 milioni di euro di investimenti da parte delle aziende proponenti. “Nel caso in cui l’istruttoria dei progetti, attualmente in corso, evidenziasse l’esigenza di implementare la dotazione di fondi – prosegue la vicepresidente – stiamo valutando la possibilità di potenziarla con le risorse aggiuntive del sisma”.(Segue)