Pfas: Veneto chiede urgentemente chiarezza a ministro Lorenzin

Assessore Coletto scrive lettera al ministro della Salute

DIC 18, 2017 -

Venezia, 18 dic. (askanews) – “Si aggiunge inoltre che le affermazioni della Signoria Vostra, oltre a creare un problema di comunicazione nei confronti dei soggetti interessati dal bioaccumulo di sostanze tossiche in oggetto, ha fatto sorgere dubbi anche rispetto al decreto ministeriale del 2 novembre 2015, contenente le ‘disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti’, che prevede l’utilizzo della plasmaferesi. Infatti, in quest’ultimo caso, potrebbero aprirsi profili di problematicità per i Centri Trasfusionali e, in generale, per l’approvvigionamento di sangue. Alla luce di quanto detto, si resta in attesa di ricevere chiarimenti sul tema, supportati da documentazione scientifica”. Si conclude con queste parole e con questa richiesta la perentoria lettera inviata oggi dall’Assessore alla Sanità della Regione Veneto, Luca Coletto, al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e, per conoscenza, al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Walter Ricciardi, al Direttore Generale dell’ISS Angelo Del Favero e al Direttore dell’Area Sanità e Sociale della Regione Domenico Mantoan, in relazione alla situazione determinatasi dopo l’intervento in Parlamento con il quale il Ministro ha espresso esplicite critiche alla scelta di utilizzare la plasmaferesi per abbattere la presenza di sostanze perfluoroalchiliche nel sangue delle persone residenti nell’area del Veneto colpita dall’inquinamento delle acque da Pfas. “Poichè tale procedura (la plasmaferesi ndr) – si legge anche nella lettera di Coletto – è stata da Voi definita inutile e fortemente sconsigliata, si è provveduto a sospenderne l’offerta alla popolazione target che, volontariamente, ne ha fatto richiesta, in attesa di ricevere la documentazione che supporti scientificamente quanto affermato”.