Caccia, Lav manifesta contro Decathlon: non è uno sport

Mobilitazione in molte città d'Italia

DIC 17, 2017 -

Roma, 17 dic. (askanews) – Si è tenuta oggi, di fronte ai negozi Decathlon di dodici città italiane, la mobilitazione organizzata dalla LAV – nell’ambito della campagna contro la caccia #BASTASPARARE – per chiedere alla multinazionale francese “di rimuovere abbigliamento e strumenti da caccia, dai propri scaffali e dal sito di e-commerce”. Decine di volontari vestiti da calciatori, rugbisti, tennisti, sciatori, pallavolisti, hanno incontrato i clienti fuori dai negozi di Milano, Torino, Mantova, Padova, Catania, Bassano del Grappa (Vicenza), Bari, Venezia, Reggio Emilia, Firenze, Grosseto e Macerata, e hanno chiesto loro di “farsi portavoce di quella stragrande maggioranza di cittadini italiani – circa l’80% – da sempre contraria alla caccia, facendo proprio l’invito della LAV a riconvertire il reparto dedicato alla caccia”.

“Il codice etico di Decathlon dichiara al pubblico l’obiettivo di voler “creare e rendere accessibile a tutti il piacere ed i benefici dello sport” – spiega una nota dell’associazione ambientalista – . Ma la caccia non può certo essere assimilata allo sport. Quale attività sportiva prevede l’uccisione di un essere senziente? Nessuna! Per questo la caccia non può essere definita sport”. “E’ assurdo che un’azienda che vende attrezzature e abbigliamento per ogni sport, includa tra questi anche la caccia – commenta Massimo Vitturi, responsabile LAV Area Animali Selvatici – per questo ci siamo recati direttamente nei negozi Decathlon: per dire chiaro e forte che la caccia non è uno sport!”.

(Segue)