Biotestamento, don Angelelli (Cei): legge non difende il malato

"dare da mangiare e da bere a una persona non è una terapia"

DIC 14, 2017 -

Roma, 14 dic. (askanews) – Non valuta positivamente la legge sul biotestamento don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio Cei per la Salute. In un’intervista a Radio vaticana il sacerdote sottolinea che “è molto inadatta a difendere il malato”, ed esprime diverse perplessità. Le Dat non sono obbligatorie – rimarca – e “dare da mangiare e da bere a una persona non è una terapia” ma il normale sostentamento per la vita dell’uomo. Infine ricorda che gli ospedali cattolici continueranno a difendere la vita.