Ast, vertice al Mise. Regione Umbria: fare chiarezza su sito Terni

Il tavolo riconvocato a gennaio

DIC 14, 2017 -

Roma, 14 dic. (askanews) – Si è tenuto stamani al Ministero dello sviluppo economico, l’incontro per fare il punto sulla situazione della ThyssenKrupp Ast di Terni e sui nodi fondamentali del futuro industriale del sito. Erano presenti, oltre al viceministro Teresa Bellanova, l’Amministratore delegato di Ast e presidente di ThyssenKrupp Italia Massimiliano Burelli, il vice presidente della Giunta regionale dell’Umbria e assessore allo sviluppo economico, Fabio Paparelli, il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, ed i rappresentanti delle segreterie nazionali Confederali e dei sindacati territoriali.

Nel corso dell’incontro l’assessore Paparelli ha ripercorso l’intera vicenda di Ast, con particolare riferimento a quanto accaduto negli ultimi mesi. Paparelli ha ricordato che già il 21 settembre, dopo l’annuncio della fusione fra Thyssen Krupp e Tata Steel, che lasciava fuori la fabbrica di Terni, le istituzioni, Regione Umbria e Comune di Terni, avevano sollecitato la convocazione di incontri urgenti al ministero affinché il Ceo tedesco facesse definitivamente chiarezza sugli obiettivi e suL le scelte strategiche della multinazionale anche in riferimento alla controllata italiana. “Una richiesta di chiarezza – ha spiegato l’assessore – ripetuta il 23 novembre a seguito delle dichiarazioni del CEO di Thyssen Krupp, Heinrich Hiesinger, riportate dall’agenzia di stampa Reuters, sulla volontà attuale di procedere alla vendita di AST e rafforzate dall’ordine del giorno bipartisan approvato dall’Assemblea Legislativa dell’Umbria per la salvaguardia e lo sviluppo dello stabilimento siderurgico dell’Acciai speciali Terni che impegnava la Giunta regionale a confermare la richiesta di incontro al Governo nazionale alla presenza dei vertici di Thyssen Krupp, così da verificare le prospettive del sito siderurgico di Terni della Acciai Speciali Terni Spa, alla luce degli intendimenti della multinazionale circa la cessione dello stesso e a richiedere alle autorità nazionali ogni utile iniziativa legata alla individuazione ed attuazione di politiche industriali finalizzate al consolidamento ed allo sviluppo della siderurgia in Umbria ed in Italia. Ciò – ha sottolineato Paparelli – in considerazione della strategicità del sito umbro per lo sviluppo e la tenuta dell’industria e della manifattura nazionale e regionale”.(Segue)