Lombardi: Zingaretti in Mondo di Mezzo? Sì, lo dice l’inchiesta

Gli hanno arrestato e inquisito il braccio destro e sinistro

DIC 13, 2017 -

Roma, 13 dic. (askanews) – “Il sistema di potere colloso che unisce pezzi della pubblica amministrazione, pezzi dell’imprenditoria che diventa ‘prenditoria’ e basta, pezzi della politica lo abbiamo visto fotografato nel sistema Mondo di Mezzo e Mafia Capitale che non si ferma solo a Roma, ma è un sistema dove gli interessi di una comunità piccola con rapporti strettissimi tra i suoi esponenti prevale sull’interesse pubblico. Questo avviene anche nella Regione Lazio dove tra l’altro le relazioni di Mondo di Mezzo sono al vaglio della magistratura e avviene anche nel resto d’Italia purtroppo”. Così Roberta Lombardi, candidata del Movimento 5 Stelle alla presidenza della regione Lazio a 24 mattino in onda su Radio24 che, incalzata da Luca Telese su possibili rapporti tra l’attuale presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti e il cosiddetto Mondo di Mezzo, ha spiegato che rapporti “sono in atto tra tutti i livelli dell’amministrazione pubblica e anche a livello regionale”. Dunque Zingaretti ha rapporti col Mondo di Mezzo ha insistito Telese, “si – ha risposto Lombardi – ma non lo dice Roberta Lombardi ma lo dice la sentenza di primo grado emessa qualche mese fa sul Mondo di Mezzo che il presidente Zingaretti è stato iscritto nel registro degli indagati per falsa testimonianza su fatti che ha reso relativamente all’inchiesta Mondo di Mezzo poi come andrà questo processo lo vedremo, ma politicamente Zingaretti deve rispondere deve rispondere di una reticenza e di una falsa testimonianza su un tema importante”. “Zingaretti le responsabilità giudiziarie le dimostrerà davanti alla magistratura, politicamente io vedo un presidente uscente di regione a cui hanno arrestato, indagato e inquisito tutto il braccio destro e sinistro, gamba destra e sinistra e parlo da Venafro a Cionci in giù, che si rifiuta prima di andare a rendere testimonianza avvalendosi – ha detto Lombardi – della facoltà di non rispondere ma quando poi è obbligato come testimone di un altro processo a rispondere viene imputato per falsa testimonianza. Ora – ha aggiunto – politicamente un presidente, un esponente politico di primo piano ha la responsabilità di andare a chiarire la sua posizione, ma spontaneamente nei confronti dell’opinione pubblica e collaborare con la magistratura” ha concluso Lombardi.