Cybercrime, pm: oltre 3,5 milioni di mail carpite da Occhionero

Nuove accuse di spionaggio politico per l'ingegnere-manager

DIC 12, 2017 -

Roma, 12 dic. (askanews) – Accuse di spionaggio politico per l’ingegnere-manager Giulio Occhionero, in carcere dal 9 gennaio scorso, e la sorella Francesca Maria. I due sono sotto processo davanti ai giudici del tribunale di Roma perché avrebbero ordito un’attività di cybercrime spiando la posta elettronica riconducibile a siti istituzionali e personaggi della pubblica amministrazione (1900 le vittime identificate).

Oggi in aula il pm Eugenio Albamonte ha reso noto di aver avviato un procedimento stralcio, ipotizzando il reato di spionaggio politico (articolo 256 del codice penale, che punisce fino a 10 anni chi procaccia notizie concernenti la sicurezza dello Stato) sulla base di una informativa messa a disposizione del tribunale e redatta dagli specialisti della Polizia Postale che grazie alla collaborazione fornita dall’Fbi sono riusciti a sbloccare i server utilizzati negli Usa dai due fratelli e ricostruire l’intera rete creata su almeno 9 computer riconducibili agli Occhionero.

Secondo quanto rappresentato dagli inquirenti sarebbero 3,6 milioni i messaggi di posta elettronica carpiti a partire dal 2004 dagli Occhionero e almeno 6149 gli utenti che possono essere stati vittime di spionaggio. “Questa ulteriore attività di indagine – ha spiegato in aula il pm – oltre a dare forza alla tesi accusatoria, attribuisce analoghe responsabilità agli imputati”. I difensori, fuori dall’aula, hanno spiegato che non viene provato nulla con le nuove contestazioni.