Regione Campania, M5s: ddl editoria finanzierà spot di De Luca

Cirillo e Saiello: bocciati tutti i nostri emendamenti

DIC 7, 2017 -

Napoli, 7 dic. (askanews) – “Sulla legge che finanzia l’editoria campana, è finalmente caduta la maschera di De Luca e della sua maggioranza, il cui intento non è quello di risollevare un settore da una crisi che sembra non avere vie d’uscita, ma solo di poter brandire un’arma di ricatto per avere nel pugno un nugolo di editori che daranno eco a slogan elettorali che non hanno alcuna attinenza con un’informazione libera e plurale”. Così, in una nota congiunta, i consiglieri del M5s della Regione Campania, Luigi Cirillo e Gennaro Saiello. “Con questa legge saranno tutelate le solite imprese che già percepiscono finanziamenti pubblici, mentre continueranno ad essere mortificati e vessati giornalisti ed operatori dell’informazione. Sono stati tutti bocciati – hanno proseguito – gli emendamenti proposti dal Movimento 5 Stelle che intendevano dare a questo testo una direzione che incontrasse i bisogni dei lavoratori, gli unici veri destinatari dei principi di pluralità e democrazia di cui si fa scudo questo disegno di legge nelle sue premesse. Principi nobili puntualmente sconfessati nel testo approvato”.

“Avremmo voluto destinare il 30% dell’intero fondo di 2 milioni e mezzo all’assunzione di nuovi giornalisti, – hanno spiegato – istituire misure a sostegno delle start up, così da stimolare la nascita di giovani imprese che avrebbero sviluppato forme alternative e innovative di informazione e avremo voluto sostenere le testate giornalistiche on line, in linea con le nuove tendenze del giornalismo. Proposte bocciate per evitare di assottigliare fette di torta forse già assegnate”. “Eseguendo alla lettera gli ordini di De Luca, i consiglieri di maggioranza in commissione Affari istituzionali hanno approvato un disegno di legge che finanzia un spot della durata di due anni e mezzo, esattamente fino alla fine di questa consiliatura regionale. Il tempo necessario per esaltare le bugie del governatore e nasconderne le nefandezze come polvere sotto il tappeto”, hanno concluso Cirillo e Saiello.