Cnr, con la Pet diagnosi più precoce di Alzheimer

Studio su European Journal of Nuclear Medicine Molecular Imaging

DIC 7, 2017 -

Roma, 7 dic. (askanews) – L’esame più utilizzato per mettere in evidenza eventuali alterazioni anatomiche ippocampali o corticali caratteristiche della malattia di Alzheimer è la Risonanza magnetica, ma in un caso su cinque questa metodica non caratterizza con certezza la natura dello stato patologico e del suo sviluppo.

Marco Pagani dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Istc-Cnr) in collaborazione con Fabrizio De Carli dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare (Ibfm-Cnr), con il dipartimento Ambiente e salute dell’Istituto superiore di sanità, con il dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Genova e con il Karolinska Hospital di Stoccolma, studia da anni il modo di ottimizzare le analisi dei dati del metabolismo cerebrale attraverso il ricorso a un’altra tecnica, la Tomografia ad emissione di positroni (Pet).

I risultati delle ricerche, che confermano prestazioni migliori della Pet nella predizione della malattia di Alzheimer, sono stati pubblicati nel mese di novembre sull’European Journal of Nuclear Medicine Molecular Imaging.

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