Condannati a 24 anni 2 afgani per avere ucciso in concorso Maria Grazia Cutuli

L'inviata del Corsera fu uccisa in Afghanistan nel 2001

NOV 29, 2017 -

Roma, 29 nov. (askanews) – I giudici della I Corte d’Assise di Roma hanno condannato a 24 anni di reclusione Mamur e Zar Jan, i due afghani imputati per l’omicidio di Maria Grazia Cutuli, la giornalista del Corriere della Sera uccisa in un agguato dei talebani il 19 novembre 2001 in Afghanistan insieme ad altri tre cronisti (Julio Fuentes, spagnolo, inviato del Mundo; Harry Burton, australiano, e Hazizullah Haidari, entrambi dell’agenzia Reuters). Il pm Nadia Plastina aveva chiesto una condanna a 30 anni di carcere.

La sentenza sui due banditi pashtun, Mamur e Zar Jan, per l’omicidio di Maria Grazia Cutuli, è stata presa dai giudici della I corte d’assise di Roma dopo una camera di consiglio di poco meno di tre ore. I due imputati, che hanno avuto 24 anni di pena, era collegati in videoconferenza dal carcere di Kabul: dovranno risarcire i danni per 250mila euro ciascuno alle parti offese, Rcs-Corriere della sera e familiari della giornalista. Il presidente della corte Vincenzo Capozza ha disposto la pubblicazione per estratto della sentenza sul Corriere della Sera, su Repubblica e sul Corriere di Sicilia. I due imputati per la morte di Maria Grazia Cutuli, Mamur e Zar Jan, identificati come figlio di Golfeiz e di Habib Khan, hanno risposto dell’accusa di concorso nell’omicidio per motivi politici della giornalista e di concorso in rapina, per essersi impossessati di una radio, di un computer e di una macchina fotografica che l’inviata del Corriere della sera aveva con lei. Il leader della banda, Reaza Khan, arrestato e processato a Kabul nel 2007, è stato giustiziato. Mamur e Zar Jan sono stati sempre riconosciuti per la discendenza perché in Afghanistan non era ancora stata istituita l’anagrafe.

Int2