Milano, 23 nov. (askanews) – Dopo l’ultimo arresto, scattato nell’aprile scorso al termine di un periodo di latitanza, è arrivato anche il sequestro dei beni per Giuseppe Grillo, parente stretto del boss della ‘ndrangheta Rocco Papalia, storico padrino di Buccinasco, comune alle porte di Milano non a caso ribattezzato “la Platì del Nord”. Nella mattina di mercoledì i poliziotti della divisione anticrimine della Questura hanno messo i sigilli alla villetta dove Grillo viveva con la moglie Serafina (figlia di Antonio Papalia, il fratello di Rocco conosciuto negli ambienti criminali con il soprannome di “‘Ntoni Carciutu”) e la figlia nella cittadina nell’hinterland milanese. Un immobile, sottolineano i giudici della sezione misure di prevenzione del decreto con cui hanno disposto il sequestro, acquistato nel 2001 con somme di denaro “incompatibili con le entrate lecite della coppia Grillo-Papalia”. Per comprare la villetta, Grillo e la moglie accesero infatti un mutuo, ma con rate “sproporzionate rispetto ai redditi leciti percepiti dalla coppia nel corso degli anni successivi”.
Sotto sequestro, oltre a conti correnti, polizze assicurative e alcuni quadri ritrovati nella villa (il loro valore commerciale sarà quantificato nei prossimi giorni da un esperto d’arte), è finito anche un bar di Buccinasco: è l’Ecclesia Cafè, “formalmente intestato” a un prestanome, ma “riconducibile alla sfera di disponibilità” di Grillo, che così facendo, evidenziano i giudici, “continua a esercitare l’attività in precedenza svolta con il Bar Ritual”, poi “colpito da interdittiva antimafia”. Un locale, quest’ultimo, avviato nel 2015 ancora una volta “in condizione di sproporzione rispetto ai redditi leciti”, considerato che all’epoca Grillo era detenuto in carcere e sua moglie Serafina “dichiarava redditi modesti” e comunque “incompatibili con un investimento commerciale” di quella portata.
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