Torino, Ferrini riporta in scena Goldoni riscritto da Balasso

Al Gobetti debutto in prima nazionale de "Le baruffe chiozzotte"

NOV 21, 2017 -

Torino, 21 nov. (askanews) – In principio lo spettatore  rimane un po’ spiazzato:  niente costumi settecenteschi, gli attori indossano jeans e magliette, il regista,  Jurij Ferrini, entra in scena e dà il la allo spettacolo, col copione in mano, proprio come se stesse dirigendo le prove. E le attrici chiedono: “Quindi la facciamo dall’inizio?”. Poi si viene travolti da pura energia, risate scroscianti e arrivano applausi a scena aperta. Due ore di spettacolo volano e si vorrebbe quasi poterlo rivedere da capo.   E’ “Le baruffe chiozzotte” di Goldoni, secondo Jurij Ferrini, che questa sera assieme all’ormai rodato gruppo di attori del progetto Urt, debutta in prima nazionale al Teatro Gobetti di Torino.   “Una commedia di poveri” come l’ha definita lo stesso Ferrini, che ha portato in scena il celebre testo di Goldoni, tradotto dal veneziano del Settecento all’italiano, da Natalino Balasso, con notevole perizia letteraria e talento comico.

Al centro della vicenda le schermaglie amorose di un gruppo di popolani a Chioggia: ricamatrici le donne, pescatori gli uomini, mescolati in un intreccio di parentele, pettegolezzi e amori. Liti, equivoci, incomprensioni sono gli ingredienti della commedia che in un crescendo di battibecchi e colpi di scena si risolve in  ben tre matrimoni. Il regista di questo meccanismo a orologeria è il personaggio del  coadiutore della cancelleria criminale, non per niente interpretato da Ferrini, che come un direttore d’orchestra annoda i fili della storia e le voci dei suoi interpreti.   L’idea, come ha spiegato Ferrini, è “di spogliare l’apparato scenico, svelando ciò che avviene durante le prove di uno spettacolo; permettendo al pubblico cioè di concentrarsi esclusivamente sul dialogo dei personaggi e sulle loro vicende, senza creare un affresco d’epoca”. Impresa spericolata, visto che gli appassionati di teatro di lungo corso correranno subito con la memoria alle “Baruffe chiozzotte” portate in scena da Strehler al Piccolo Teatro di  Milano. Ma l’esperimento funziona alla grande e ci riaggancia all’idea di teatro dello stesso Goldoni, che volle riformare il teatro passando dalla commedia dell’arte a cannovacci sempre più precisi.    Tutti convincenti gli interpreti: Elena Aimone, Matteo Alì, Lorenzo Bartoli, Christian Di Filippo, Sara Drago, Barbara Mazzi, Raffaele Musella, Rebecca Rossetti, Michele Schiano di Cola, Marcello Spinetta, Beatrice Vecchione, ma una menzione particolare va ad Angelo Tronca. Lo spettacolo è in replica fino al 17 dicembre.