Le frasi choc del parroco che su Fb paragona Totò Riina e Emma Bonino

Polemiche sul cappellano di Fossolo

NOV 20, 2017 -

Bologna, 20 nov. (askanews) – “Felix culpa. Grazie a quanti (tantissimi!) oggi hanno voluto esprimermi di persona vicinanza e stima: un dono inaspettato”. Così si concludono, almeno per ora, la polemiche che hanno coinvolto Francesco Pieri, cappellano in una parrocchia del Fossolo, nella periferia di Bologna, colpevole di aver paragonato sul proprio profilo Facebook il capo di Cosa nostra, Totò Riina, e la battaglia di Emma Bonino per il diritto di aborto.

“Ha più morti innocenti sulla coscienza Totò Riina o Emma Bonino?” ha scritto il prete – che è anche docente alla Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna – proprio il giorno della morte del boss di Corleone. “Il che – ha aggiunto – non rende certo migliore Riina, ma dice qualcosa sulle nostre ipocrisie diffuse”.Da quel momento sulla sua bacheca virtuale è iniziato un confronto che ha visto contrapporsi parrocchiani, colleghi e gente comune. Un dibattito che lo stesso don Pieri ha continuato ad alimentare, prima che finisse sulle pagine di un quotidiano locale.

A chi lo criticava facendogli notare l’inopportunità dell’accostamento Riina (responsabile della morte di decine di persone innocenti) e Bonino (tra le promotrici del referendum che ha portato alla legge del 1978 sull’interruzione volontaria della gravidanza), Pieri ha voluto riportare il discorso nel merito della questione e della provocazione. “Io sto col Vaticano II, che mette l’aborto (non importa se legalizzato, ospedalizzato e mutuabile o no) in serie con ‘genocidio, omicidio volontario’ e altri crimini orrendi (GS 27), tra cui certamente quelli di mafia, e lo definisce ‘abominevole delitto’ (GS 51). Solo che vedo meno gente disposta a indignarsi e schierarsi per ‘questi’ innocenti. Anche tra chi metterebbe la mano sul fuoco per il Vaticano II”.

La polemica che ha coinvolto il sacerdote bolognese è arrivata a una settimana dalla frase choc pubblicata da un confratello, don Guidotti, verso una 17enne che aveva denunciato una violenza sessuale (“Ti sballi e dovrei provare pietà?”).

Per sostenere l’immoralità dell’aborto, don Pieri ha pubblicato nei commenti su Facebook un passaggio di un intervento dell’allora cardinale di Bologna, Giacomo Biffi, che nel 1998 aveva paragonato l’aborto ai lager nazisti: “la massima vergogna del ‘900, che pure ha conosciuto le più orrende infamie della storia, come i molti e diversi genocidi che sono stati perpetrati, resta senza dubbio la legalizzazione e il finanziamento pubblico dell’aborto”.

“Che i crimini di mafia siano orrendi e ingiustificabili non è in discussione. Tanto meno da parte mia” ha chiarito don Pieri sui social, rifiutando interviste. Anche dalla curia di Bologna nessun commento.

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