Divorzio Berlusconi-Lario, Corte: lei aveva mezzi per mantenersi

Pagamento di Berlusconi è indebito trasferimento di ricchezza

NOV 16, 2017 -

Milano, 16 nov. (askanews) – Veronica Lario aveva tutte le capacità per mantenersi dopo il divorzio da Silvio Berlusconi. E’ questo uno dei punti centrali della sentenza della Corte d’Appello di Milano, che ha revocato l’assegno di mantenimento del leader di Forza Italia all’ex moglie, il cui nome all’anagrafe è Miriam Bartolini. “La sentenza del Tribunale di Monza impugnata è erronea – si legge nella sentenza d’appello – nella parte in cui ha costituito l’obbligazione di mantenimento ritenendo genericamente inadeguati i mezzi della signora Bartolini, riconosciuta titolare dei soli proventi della società immobiliare il Poggio s.r.l., che sarebbero appena sufficienti a fronteggiare il prelievo fiscale. Le disponibilità della appellata sono in realtà enormemente maggiori”.

“Il pagamento, da parte di Silvio Berlusconi, di una somma complessiva di oltre 110 milioni di euro – hanno aggiunto i giudici milanesi – costituisce nei fatti un indebito trasferimento di ricchezza, non consentito dall’ordinamento; inoltre una disponibilità così ingente di liquidità, accumulata in un arco temporale estremamente contenuto, ha consentito alla signora Bartolini una ulteriore produzione di ricchezza mediante patrimonializzazione della misura non consumata”.

“Miriam Bartolini – si legge ancora nel dispositivo – svolge, di fatto, l’attività di imprenditrice immobiliare per il tramite della società il Poggio s.r.l. e, in ogni caso, è abile allo svolgimento di attività lavorativa; peraltro dispone di fonti reddituali non lavorative ma di provenienza finanziaria. Ella pertanto amministra la propria ricchezza con conseguente percepimento di rendite finanziarie e di posizione, avendone le capacità”.